LASER
Lunedì 21 luglio 2014 alle 09:00
Replica alle 22:35
In Egitto è praticamente impossibile professarsi atei o agnostici. Una mentalità religiosa improntata a una forte ortodossia relega di fatto gli atei ai margini della società. Eppure il fenomeno dell’ateismo trova diversi adepti, e dopo la rivoluzione del 2011 una forte crescita del numero di atei in Egitto ha condotto alcuni studiosi a interrogarsi a fondo sull’argomento. Marco Alloni, dal Cairo, ha raccolto nel suo Laser la testimonianza di uno di questi studiosi, Munir Adib, che nel suo libro I seguaci dell’ateismo nella società musulmana ha indagato nel dettaglio questa tendenza verso la miscredenza e cercato di coglierne il significato all’interno di una società profondamente credente come quella egiziana e araba in generale. Ma al di là di questa ricognizione teorica, il Laser propone anche la riflessione di un ateo, Sherif Abuhmila, che ci racconta dall’interno che cosa significa l’esperienza esistenziale di un non credente in una terra che così fortemente riprova la condizione di miscredente, qualificandolo senza distinguo come “eretico” e “degenerato”. Un Laser dunque per riconoscere dell’Egitto un aspetto quasi del tutto ignorato, la cui emergenza è però sintomatica di un processo di trasformazione sociale in cui il pensiero non allineato, dissidente, la sta facendo sempre più da padrone.
Marco Alloni
L’ateismo in Egitto
Laser 21.07.2014, 12:59
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