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L'inferno di Verdun

di Roberto Antonini

  • 18.02.2016, 10:00
Il professor Emilio Gentile a Fleury, villaggio distrutto nella battaglia di Verdun

Il paesaggio di Verdun trasformato dalla pioggia di colpi di obice della sanguinosa battaglia di 100 anni fa

  • © RSI

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Giovedì 18 febbraio 2016 alle 09:00
Replica alle 22:35

26:57

L'inferno di Verdun

Laser 18.02.2016, 10:00

100 anni fa, il 21 febbraio del 1916, iniziò quella che divenne ben presto la battaglia per antonomasia nell’immaginario collettivo francese e anche europeo. Verdun, nell’est della Francia, divenne l’emblema della ferocia e dell’assurdità della guerra. Per 10 mesi, i bombardamenti di artiglieria, i gas tossici, i lanciafiamme tedeschi fecero – ogni giorno- più di 1000 morti. Una carneficina che si consumò dapprima nelle trincee, poi nei crateri dei colpi di obice che avevano distrutto anche le trincee. In condizioni disumane, affamati, feriti, moribondi, immersi nel fango, centinaia di migliaia di soldati fecero l’esperienza con l’inferno. Nel dicembre di quell’anno, le perdite, più o meno equamente distribuite tra francesi e tedeschi ammontavano a 700mila soldati, di cui oltre 300mila morti – gli altri feriti, sfigurati, andicappati a vita.

Roberto Antonini ci porta in compagnia dello storico Emilio Gentile sui luoghi di quella battaglia proponendoci anche il punto di vista di uno del maggiori storici di Verdun, il professor Antoine Prost, direttore scientifico del centenario di quella battaglia.

L'inferno di Verdun

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