LASER
Martedì 21 marzo 2017 alle 09:00
Replica alle 22:35
La Fondazione OTAF (l'opera ticinese per l'assistenza alla fanciullezza) compie un secolo di vita. Se nei primi anni gli ospiti erano bambini gracili e affetti da tubercolosi, nel corso dei decenni il ventaglio delle prestazioni si è ampiamente allargato: non più solo bambini, ma presa a carico anche di adulti. Raccontare la storia dell'OTAF significa evocare date che scorrono parallele allo sviluppo della medicina e all'approccio sociale alla disabilità, ma soprattutto significa ricordare alcune figure divenute paradigmatiche dell'impegno e della solidarietà di quella che oggi può essere definita una vera cittadella. Il suo cuore continua a battere a Sorengo, ma ora è presente in tutto il territorio con laboratori protetti e foyers. Dalla fase pionieristica in cui spicca incontrastata la personalità di Cora Carloni con le sue signorine, si sono superati i 300 dipendenti a cui vanno aggiunti i volontari, mentre gli ospiti sono attualmente 380. Il 3 giugno, in occasione della giornata ufficiale dei festeggiamenti dell’anniversario, verrà inaugurata Casa Nava, una struttura medicalizzata che costituisce l'ultima tappa di un vasto progetto di riorganizzazione del sedime di Sorengo avviato nel 2004. "Ridare vigore all'impegno umano e professionale che ha reso grande l'istituzione nel corso dei suoi primi cento anni" è l'obbiettivo della Fondazione per il centenario, che ha scelto lo slogan "Insieme: ieri, oggi, domani".