MOBY DICK
Sabato 23 aprile 2016 alle 10:00
“Ci sono pochi dubbi sul fatto che Shakespeare sia il più grande genio universale mai esistito. Per la tragedia, la commedia, la storia, il pastorale, il comico-pastorale, lo storico-pastorale, scena indivisibile o poema senza fine: lui è unico. Seneca non lo supera in gravità, né Plauto in leggerezza. Shakespeare non soltanto ha il dominio assoluto sulle nostre lacrime e i nostri sorrisi, su ogni risorsa delle passioni, sullo spirito, sul pensiero, sulla vista, ma vanta la più vasta gamma di invenzioni fantasiose, sia cupe che giocose, ha per il mondo dell’immaginazione lo stesso potere di sguardo che ha per il mondo reale, e su entrambi questi orizzonti instaura la stessa veridicità di caratteri e di natura, e lo stesso spirito di umanità.”
Si tratta di una lunga citazione contenuta nel saggio di William Hazlitt su “I personaggi del teatro di Shakespeare”, un libro pubblicato nel 1817 ma riproposto recentemente da Sellerio nella traduzione italiana. Alcune delle parole di Hazlitt ancora oggi ci regalano il senso dell’attualità delle tematiche contenute nell’opera del Bardo.
A conclusione di una settimana ricca di approfondimenti sulla sua statura e proprio nel giorno del 400esimo dalla morte di William Shakespeare, “Moby Dick”, il magazine culturale di Rete Due, dedica un’edizione all’importanza dell’autore di Stratford-upon-Avon interrogando tre protagonisti della messa in scena. Con loro si dibatterà su alcuni degli aspetti più pregnanti ed enigmatici a cui deve sottoporsi la regia contemporanea per restituire al palcoscenico i valori di unicità, di passione e di immortalità contenuti nei testi scespiriani.
La puntata è curata da Sabrina Faller e Giorgio Thoeni che hanno invitato a partecipare alla discussione tre ospiti di prestigio: Laura Pasetti, attrice, insegnante e regista nata da una costola di Giorgio Strehler; Cristina Castrillo, attrice, regista e pedagoga di origini argentine, testimone di una quarantennale esperienza teatrale e storica fondatrice del Teatro delle Radici di Lugano; Carmelo Rifici, regista cresciuto a fianco di Luca Ronconi, direttore artistico di LuganoInScena e nuovo direttore della Scuola di teatro del Piccolo Teatro di Milano.