Ci vuole orecchio: quattro incontri con Enzo Jannacci

Per i cinque anni dalla scomparsa:

Raccontare Enzo Jannacci non è certo cosa facile, ma anche ascoltarlo mentre snocciola rapidamente incontri, aneddoti, date e storie non è impresa da poco: è un continuo aprire parentesi, finestre, nomi e luoghi che talvolta confluiscono uno dentro l'altro senza senso apparente. Forse così nascevano le sue geniali canzoni, veri racconti in musica di un poeta-giullare delle periferie milanesi.

Tante volte l’ho incontrato in situazioni diverse grazie all’amicizia e alla parentela con Nanni Ricordi, a sua volta amico e produttore discografico dell’imprevedibile Enzo. Non sempre, purtroppo, con un registratore in mano, ma anche queste preziose occasioni non sono mancate. Le quattro puntate che ascolterete vengono da questi incontri tra il 2003 e il 2005 a casa di mio cugino “il Nanni” e in uno studio di registrazione.

Mi sento un poco più solo: sei anni senza Nanni e cinque senza Enzo, ma le voci radiofoniche hanno il potere di riempire il vuoto delle persone che abbiamo amato e che ci hanno lasciato, soprattutto quando si tratta di far rivivere quelle perle musicali che poi appartengono a tutta la prima generazione dei cantautori, che vengono quasi tutti dall’incredibile intuito di Nanni Ricordi.

Lunedì 26.03.18

Da Nanni Ricordi: incontro con Nanni, amici di Luigi Tenco, con Giorgio Gaber, in Conservatorio, "Vengo anch’io", “le canzoni non ce le cantava nessuno”.

Martedì 27.03.18

Da Nanni Ricordi: “le serate a casa di Nanni, Bernstein, la malavita, perché il milanese, con Tenco che cambiava nome e a Sanremo, karaté e windsurf".

Mercoledì 28.03.18

Con Tony Dallara, “I Due Corsari, incontro con Dario Fo, Milanin Milanon, il jazz, Sei minuti all’alba”

Giovedì 29.03.18

Gli inizi, in televisione, il pianoforte, Chopin, Pollini, le armonie della classica e del jazz, una “lettera da lontano”