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Come si ascolta la musica?

Il diritto di ascoltare ovunque

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  • 22.4.2024
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  • Musica
Di: Barbara Tartari

Lo scrittore francese Daniel Pennac individuò, nel settimo dei suoi Diritti imprescindibili del romanzo, Il diritto di leggere ovunque, compreso il luogo più riservato che possiate immaginare.
Possiamo estendere questo discorso alla musica?
Oggi, direi di si. Abbiamo strumenti che ci consentono di portarci i nostri ascolti preferiti praticamente ovunque, anche sulle strisce pedonali mentre sta per passare un’ambulanza, peraltro.
Questo ha cambiato le nostre abitudini di ascolto in maniera radicale, non possiamo negarlo.
E dunque cosa ce ne facciamo delle cinque modalità di ascolto, elaborate da Th.W. Adorno, filosofo, sociologo, musicologo e compositore tedesco, secondo una scala decrescente di adeguatezza? Gli ascoltatori venivano da lui incasellati in cinque tipi di comportamento, dall’esperto al buon ascoltatore, passando al consumatore di cultura, l’ascoltatore emotivo fino all’ascoltatore risentito.
Ma molta acqua sotto i ponti è trascorsa da allora. Che tipo di ascoltatori siamo oggi? Come si ascolta la musica all’alba del terzo millennio e come influisce, questo, sui contenuti artistici e sulla vita di chi la musica la fa e la produce?
Un tema ampio che lascerà spazio di riflessione ai nostri ospiti: Oreste Bossini, scrive di musica come giornalista per varie testate, ha pubblicato numerosi saggi e libri di argomento musicale e dal 1992 collabora con RAI Radio 3 ideando e conducendo programmi come “Musicasette”, “Tempi Moderni” e “Radio Tre Suite”.

Al microfono di Barbara Tartari e Giovanni Conti anche il musicologo, critico e giornalista, direttore del mensile “Classic Voice” e presidente dell’Associazione nazionale critici musicali, Andrea Estero. 

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