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Il valore della complessità

La complessità, in musica, è sempre un segno di qualità?

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  • 23.4.2024
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  • Musica
Di: Barbara Tartari e Giovanni Conti

Qualche puntata fa abbiamo riflettuto sul tema della semplicità in musica. Abbiano ragionato su quanto definire i criteri che rendono una musica semplice anche banale sia un’operazione complessa e forse assai soggettiva.

Sicuramente siamo giunti alla conclusione che semplicità e banalità non sono sinonimi.

Oggi ci riproponiamo di analizzare la caratteristica contraria e cioè la complessità in musica.

Questa questione ha impegnato i musicologi i lunghi dibatti negli ultimi decenni, soprattutto alla luce delle esperienze compositive delle avanguardie novecentesche.

Se guardiamo alla musica “colta” occidentale possiamo notare come la complessità riferita alla densità dei più importanti elementi compositivi sia da sempre considerato un valore.

Sembra ovviamente impossibile a molti paragonare una Sinfonia di Beethoven ad una canzone popolare, per esempio, ma la storia della musica ci dimostra che non sempre la densità di elementi costituisce fonte di bellezza e soprattutto di comunicatività.

Ritroviamo dunque ancora con noi Carla Moreni e Giordano Montecchi, sapienti musicologi, giornalisti e critici musicali per confrontarsi sull’argomento al microfono di Barbara Tartari e Giovanni Conti.

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