Jodel
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Jodel, patrimonio UNESCO?

Riflessioni a margine della candidatura a bene immateriale

  • Imago Images
  • 24.4.2024
  • 31 min
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  • Musica
Di: Martino Donth e Giovanni Conti

Nei giorni scorsi il canto tradizionale tipico dell’arco alpino, lo jodel, è stato candidato per figurare sulla lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell’umanità. La valutazione e eventuale inserimento è prevista entro la fine del 2025.

Lo Jodel, assieme al corno alpino, viene associato nell’immaginario collettivo alle Alpi, alla Svizzera, al pari di cliché come il formaggio Emmental e il cioccolato. Ma dietro all’immagine da cartolina di uomini e donne in costumi tradizionali che cantano sullo sfondo di scenari montani mozzafiato si cela una lunga tradizione viva e praticata con oltre 12’000 cantanti membri dell’Associazione federale degli Jodler. Di base la tecnica del canto Jodel consiste nell’alternare rapidamente i registri della voce di petto e della voce di testa, producendo quel tipico intervallo (spesso di sesta). Lo Jodel si suddivide poi in molte forme: dal richiamo alpestre, alla canzone strofica con ritornello in Jodel, passando per varie forme corali come il Zäuerli.

Vogliamo allora sviscerare il fenomeno dello Jodel tra tradizione e presente in vista di questa importante candidatura. Al microfono di Martino Donth e Giovanni Conti ci saranno il musicologo Olivier Bosia e l’etnomusicologo Johannes Rühl, curatore per molti anni del Festival di musica popolare svizzera Alpentöne di Altdorf.

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