Migranti marciano sotto la pioggia al confine tra Serbia e Ungheria
Modem

L’Europa di fronte ai migranti

Vite umane fra solidarietà e chiusure

  • keystone
  • 15.09.2015
  • 30 min
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È una riunione straordinaria molto attesa quella in corso a Bruxelles fra i Ministri degli Interni dei 28 paesi dell’Unione europea. Si tratta di definire la risposta che l’Europa intende dare all’afflusso di profughi che specialmente in queste ultime settimane si è riversato nelle strade e sui treni di mezzo continente. Germania e Francia hanno insistito su quote vincolanti da attribuire ad ogni paese membro ma l’idea non è andata giù a Ungheria, Repubblica Ceca, Slovacchia e Polonia che hanno minacciato di porre il veto. Per evitare lo scontro aperto con ogni probabilità la ridistribuzione di 120’000 profughi all’interno dell’UE verrà fatta su base volontaria, ma con quale risultato? Oltre a ciò si aggiungono le decine di migliaia di migranti giunte in queste ultime settimane e che hanno messo in crisi le strutture di accoglienza predisposte soprattutto in Germania.

I paesi dello spazio Schengen e del Trattato di Dublino – che includono anche la Svizzera – riusciranno a trovare una soluzione concreta e condivisa a questo vero e proprio esodo? Sul tavolo non c’è soltanto il tema della solidarietà ma quello della condivisione o negazione di alcuni valori che hanno dato vita all’Unione europea.

Per parlarne a Modem intervengono: Francesco Maiani, professore di diritto pubblico ed europeo all’IDEAP di Losanna; Stefano Bottoni, storico e ricercatore presso l'Istituto di storia dell'Accademia ungherese delle scienze; i giornalisti RSI, Lucia Mottini e Tomas Miglierina.

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