Il terrorismo di matrice islamista, colpendo i collaboratori del settimanale satirico Charlie Hebdo, ha scosso l’intera Europa ed ha riaperto il dibattito attorno ai valori fondanti dell’occidente civile e del loro incontro/scontro con altre credenze o convinzioni. Un dibattito nel quale la Svizzera italiana si inserisce a partire da una politica d’integrazione che, fino ad oggi, ha evitato quei fenomeni di esclusione e marginalizzazione conosciuti in Francia. Se, da una parte, il fenomeno dei “combattenti jihadisti” europei preoccupa seriamente i servizi di sicurezza degli Stati europei, la convivenza pacifica di convinzioni e fedi diverse deve continuare a rimanere un tratto essenziale della nostra società.
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Che impatto ha avuto, nella Svizzera Italiana, la strage a Charlie Hebdo? Quale è la gravità delle minacce ricevute da alcuni musulmani residenti in Ticino? Si è sottovaluata la minaccia jihhaddista in Svizzera? Esiste un legame tra immigrazione e fondamentalismo? Perché torna a galla la tesi dello scontro delle civiltà? Modem evento ne ha parlato in un dibattito pubblico, organizzato nell'aula Magna dell'Università della Svizzera italiana, con esponenti religiosi, politici e rappresentanti di associazioni laiche della nostra regione.
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RSI New Articles 02.02.2015, 12:04
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