Quello che vi propone Modem non è un dibattito, una contrapposizione di pareri, ma una lunga intervista con Marie-Gabrielle Ineichen-Fleisch.
Due, essenzialmente, i temi che affronteremo. Il primo è la libera circolazione delle persone tra Svizzera e Unione europea. Un accordo – lo sappiamo - rimesso in discussione dal "sì" all'iniziativa dell'UDC contro l'immigrazione di massa del 9 febbraio 2014, poi nuovamente, in Ticino, dall’iniziativa pure UDC "Prima i nostri!", approvata lo scorso 25 settembre. Considerati gli effetti che sta avendo sul mercato del lavoro, è realmente benefica la libera circolazione delle persone? Fenomeni come il dumping salariale in Ticino e in altri cantoni di frontiera non sono stati sottovalutati dalla SECO?
Il secondo tema è il libero scambio commerciale, che "reca vantaggi a tutte le parti in causa e porta a maggiore ricchezza". Questa la conclusione di uno studio della SECO riguardo la Svizzera. Ma ci sono veramente solo vincitori? Chi beneficia realmente di questo tipo di accordo? Domande che stanno accompagnando anche i negoziati tra Unione europea e Stati Uniti sul TTIP, il Transatlantic Trade and Investment Partnership, Trattato transatlantico per il commercio e gli investimenti, considerato morto dopo l'elezione alla Casa Bianca di Donald Trump, la cui parola d'ordine è piuttosto "protezionismo". Replica su Rete Due alle 19.30
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