Millevoci

Il sorriso di Dimitri

Con Sarah Tognola

Dimitri nel cortile del teatro a Verscio

Il sorriso di Dimitri, Millevoci 20.07.2016

Millevoci 20.07.2016, 13:00

Un'edizione speciale dedicata a Dimitri, per ricordare con il sorriso un uomo speciale che con la sua delicatezza e il suo gran cuore ha saputo far ridere e commuovere grandi e piccini.

Per raccontare di lui, invece che usare il suono delle parole, sarebbe più opportuno esprimersi con i gesti delle mani o con i movimenti del corpo.. ma si dovrebbe avere la sua stessa capacità di dire … senza parlare.

Il resto, diceva il poeta, è silenzio. Ma il silenzio interpretato da un clown, da un mimo, da un attore come lui, si fa discorso, racconto, in una parola: Spettacolo !

“Guardatelo, questo sì che è un vero clown ! Ha scritto di lui Max Frisch “..sa fare di tutto e di più, e quando gli riesce qualcosa di nuovo, di incredibile, non sta nella pelle. Guardarlo, aggiunge Frisch è bello come osservare un bambino che scoprendo le insidie del mondo riesce, come per miracolo, a non inciampare”.

Il suo nome è diventato un’istituzione sia nell’immaginario di ciò che è la Svizzera (un po’ come la cioccolata), sia nel senso fisico del termine, grazie al suo Teatro di Verscio, e alla sua Scuola-teatro rinomata a livello europeo, per non dire mondiale. Dimitri e Verscio, un binomio tra il luogo e l’artista che potrebbe stare un po’ stretto ad entrambi, e che invece si è ampliato, con la creazione, insieme con Harald Szeemann, del Museo Comico, così fortemente voluto dal sognatore Dimitri.

Il resto è silenzio.. Come si può infatti riassumere la carriera di Dimitri Jakob Müller, in arte Dimitri ? Una carriera apertasi simbolicamente nel 1959, il giorno della morte del grande clown Grock. Quanti spettacoli ha creato, realizzato, interpretato ? E quanti giovani dal 1975, sono diventati artisti nella sua Scuola-Teatro ?

Spaziando in ogni genere di espressione teatrale, Dimitri è diventato (o forse sarebbe meglio dire è sempre stato) un “commediante” a 360 gradi, facendo di ogni genere dell’espressione teatrale - dalla più nobile alla più umile - una opportunità da sviluppare per il pubblico, da insegnare ai suoi allievi. Per lui, erede della tradizione del grande Marcel Marceau, non ci sono limiti a ciò che un clown, un artista, può portare in scena. Dimitri ha sempre sognato il teatro “assoluto”, fatto di lungo e paziente lavoro, ma sempre - dice lui - con un pizzico di humour, anche se oggi forse, velato da un po’ tristezza. Il resto è silenzio…

Nicola

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