Andrea Manzo si è raccontato a Sport Non Stop nel faccia a faccia con Stefano Ferrando. L'artefice dell'ottimo campionato fin qui disputato dal suo Lugano ha toccato diversi argomenti: dalla sua squadra, al suo passato da calciatore, passando per il rapporto col presidente Renzetti. L'allenatore dei bianconeri, innanzitutto, non si è voluto prendere i meriti dell'ottimo cammino: "Non ho usato nessuna bacchetta magica, ho semplicemente portato le mie conoscenza a servizio della squadra. Devo ringraziare tutti i ragazzi del gruppo, è anche grazie a loro se oggi sono l'allenatore del Lugano".
"Sapevo che prima o poi un'opportunità di allenare una squadra importante mi sarebbe arrivata"
Andrea Manzo
Una parola, quella di gruppo, che il tecnico italiano tende a sottolineare parecchie volte: "Per me il rapporto interpersonale con i giocatori è fondamentale per capire anche lo stato d'animo di ognuno di loro. La forza di questa squadra sta proprio negli elementi impiegati meno: sono intelligenti, capiscono il momento e si mettono comunque a disposizione". E giocatore lo è stato anche lui: "Ho avuto la fortuna di vivere il calcio italiano nel momento in cui sbarcavano i più forti calciatori a livello mondiale". Andrea Manzo, che tutt'ora è un allenatore assunto "ad interim" dal presidente Renzetti: "Quale allenatore non è ad interim oggi?", ha scherzato, "Angelo ha sempre saputo come lavoravo. Ci confrontiamo e abbiamo un buon rapporto".
Super League, il faccia a faccia con Andrea Manzo (Sport Non Stop 23.10.2016)
RSI Sport 23.10.2016, 19:51