Vittorio Sermonti legge e commenta il V Canto del Purgatorio di Dante Alighieri: il Canto della "Divina Commedia" che, come dichiara, gli sta più a cuore. La lezione di Sermonti si è tenuta il 23 ottobre 2008 presso lo Studio 2 della RSI davanti a 200 studenti liceali ticinesi nel corso della rassegna "Il canto delle anime".
Dante e Virgilio, per contestualizzare il Canto, lasciano le anime dei pigri e raggiungono il secondo balzo dell'Antipurgatorio. Qui l'incontro con i morti per forza. Il colloquio con Iacopo del Cassero, Bonconte da Montefeltro e Pia de' Tolomei.
Tra i tanti e ricchi aspetti e temi toccati da Sermoni: l'attualità di Dante Alighieri e del suo testo oggi, non solo per ciò che riguarda la lingua ma anche per la società che racconta, e per i notevoli parallelismi che esso ha con la nostra società di oggi. Il criterio delle pene nei due testi de l'"Inferno" e del "Purgatorio", la metrica del testo dantesco, le allusioni storiche inserite nel testo ma soprattutto la poesia nella sua bellezza che ci obbliga ad essere suoi contemporanei.
Quella di Sermonti non è solo una lettura commentata ma anche un racconto nel racconto, pieno di aneddoti (e tra questi una lettura del XXXIII del Paradiso fatta il 31 agosto del 1997 a Castel Gandolfo davanti ad un sofferente Papa Giovanni Paolo II), ed altri ricordi personali riferiti alla grande Comedìa della vita e al pensiero di Dante.
Da "Cultura settimanale", "Dante ci obbliga ad essere nostri contemporanei, parola di Vittorio Sermonti", 25.12.2008.