Cultura

Storia e mitologia della Mannschaft

Non sarà più la stessa Germania senza Adidas. Severa, pulita, sobria e elegante, la maglia indossata dal Kaiser nel 1974, esce dallo spazio puramente calcistico per farsi icona di stile

  • 13.04.2024, 07:54
  • 13.04.2024, 10:53
FOTO BECKENBAUER.jpg
Di: Pablo Creti 

Se dovessi pensare alla maglietta più bella della storia dei Mondiali, a quella che, per intenderci, potrei mettere tranquillamente anche per una cena galante o un colloquio importante, non avrei alcun dubbio: Germania 1974. Quella indossata dal leggendario Kaiser Franz Beckenbauer mentre alza la Coppa al cielo. Severa, pulita, sobria e elegante, una maglia per tutte le occasioni che esce dallo spazio puramente calcistico per farsi pura icona di stile. E quella maglietta, come del resto tutte le altre negli ultimi 70 anni, era firmata da Adidas che del connubio tra il suo design e la Nazionale di calcio tedesca ha fatto un vero e proprio marchio di fabbrica. Più di una partnership tecnica, più di uno sponsor: una collaborazione che è un vero pezzo di storia dello sport e della Germania stessa.

Niente più Adidas, e ora?

Capite perché scoprire che dal 2027 la Mannschaft avrà le proprie divise targate Nike mi ha lasciato abbastanza stordito. Da calciofilo, Adidas/Germania era la coppia perfetta, quella indissolubile; una storia di amore di quasi un secolo che ha regalato a tutti gli appassionati divise indimenticabili, senza mai sbagliarne una.

Germania_Ovest,_Italia_'90,_Matthäus+Völler.jpg

Da quella “inarrivabile” del ’74, appunto, all’altrettanto iconica maglietta indossata al Mondiale del ’90 in Italia, rimasta impressa a tutti per il tricolore tedesco stilizzato sul petto (e per le capigliature pazzesche di Matthaus, Völler e Klinsmann mentre la indossano), fino ad arrivare a quella dell’esultanza di Götze dopo il gol all’Argentina nel Campionato del Mondo 2014. Sì, proprio quello in cui i tedeschi annichilirono il Brasile e tutti i brasiliani quando nella semifinale con un roboante 7 a 1 mandarono a casa quelli che erano i favoriti e i padroni di casa.

FOTO GÖTZE.jpg

La Germania dopo Hitler

Ma proviamo a rintracciare le origini di questa storia d’amore. Per farlo dobbiamo risalire al dopo guerra e a una Germania dissanguata moralmente, economicamente e letteralmente dal regime nazista. Bandita da diverse competizioni sportive nel periodo post Hitler, la Germania fa ritorno sul palcoscenico internazionale nel 1954 ai Campionati del Mondo che si tengono in Svizzera e qui, non solo le divise sono disegnate da Adidas, ma tra gli accompagnatori ufficiali della squadra c’è anche il fondatore del brand tedesco Adolf “Adi” Dassler (che da buon artigiano di scarpe sportive in quel Mondiale cambiava i tacchetti per i giocatori tedeschi). Proprio a Berna inizia la favola della Mannschaft che a sorpresa vince quella Coppa del mondo battendo in finale la monumentale Ungheria di Puskas dando il via, così, a una vera e propria leggenda della storia dello sport.

FOTO ADI DASSLER.jpeg

La mitica maglietta blu della Germania Est

E tra corsi e ricorsi storici, vale la pena ricordare anche una divisa blu tedesca, l’unica divisa blu della storia della Germania. Stiamo parlando della maglietta della Germania Est, rappresentativa calcistica della nazione “divisa” nata all’interno del blocco sovietico dopo la Seconda Guerra mondiale. Non di certo una Nazionale memorabile dal punto di vista calcistico, ma che ebbe il suo momento di gloria nel 1974 quando riuscì a battere proprio la Germania Ovest nelle qualificazioni per i Mondiali. Un cult assoluto per tutti i collezionisti di magliette calcistiche.

FOTO DDR.jpeg

La leggenda della Mannschaft

Senza entrare troppo nei dettagli del calcio giocato, bisogna dire che una delle “fortune”, se così possiamo definirla, di Adidas è stata anche quella di associarsi così visceralmente a quella che a giusta ragione viene considerata una della Nazionali più forti di tutti i tempi con 4 Mondiali e 3 Europei in bacheca. Facciamo nostra la celebre citazione, a metà tra la meraviglia e l’annichilimento, del calciatore inglese Gary Lineker: “il calcio è un gioco semplice: 22 uomini rincorrono un pallone per 90 minuti, e alla fine la Germania vince”. E la superiorità dei calciatori tedeschi (di quasi tutte le epoche) ha contribuito non poco a rendere memorabili strisce, logo e stile di Adidas su quelle divise, soprattutto, va detto, in quel semplice, ma sempre raffinato e mai fuori moda bianco e nero (con anche qualche riuscita esplorazione nel verde e nel total black). Divise tanto emblematiche da essere ancora oggi tra le più ricercate dagli amanti del pallone (e non solo) nel magico mondo del vintage. Ma, d’altronde lo dicevamo all’inizio, una bella maglietta della Nazionale tedesca fa il suo figurone in ogni occasione, garantito.

Imbarazzo e speranza

Ma come si lasciano Adidas e Germania? Al momento con un po’ di imbarazzo a dire il vero, vista la polemica sull’ultima maglietta creata dal brand tedesco (quella per i prossimi Europei). Già, perché il numero 44 della divisa tedesca ricorda un po’ troppo il logo delle SS.

01:22

Il servizio sulle magliette della Germania ritirate (Info Notte Sport 02.04.2024)

RSI Sport 02.04.2024, 23:12

Motivo per cui è stata tolta in fretta e furia da tutti gli store online che permettono di personalizzare le divise. Imbarazzo, ma anche trepidante attesa visto che la Nazionale tedesca, seppur non data tra le favorite, ha pronta per questi europei una squadra giovane e affamata per indossare quella maglietta, una squadra che potrebbe rivelarsi una sorpresa tra le più quotate Francia e Inghilterra.

Ti potrebbe interessare