È una carriera lunga, felice e intesa quella che ha quale protagonista Irene Grandi, voce tra le più amate nel panorama italiano. Decenni di successi discografici, canzoni ormai divenute patrimonio comune e collaborazioni prestigiose: da Vasco a Jovanotti, da Ramazzotti a Stefano Bollani. Oggi invece al suo fianco siede Stewart Copeland, già celeberrimo batterista dei Police e musicista di levature internazionale.    

Anni intensi, dunque, spesso travolgenti e ricchi di progetti artistici significativi che l’hanno vista anche quale squisita interprete di un repertorio blues e soul, la sua musica di formazione, e protagonista a teatro dell’opera rock “The Witches Seed”, scritta da Stewart Copeland, in scena attualmente nei teatri italiani. 

Ma i 30 anni di carriera, i 30 anni dalla pubblicazione del primo album sono da festeggiare e dunque Irene, oltre a ripubblicare il disco d’esordio con un featuring con Levante, ha licenziano un nuovo singolo, “Fiera di me”, già Premio Lunezia per la qualità letteraria, che anticipa il nuovo disco e il tour invernale.  “Il brano - afferma Irene - esce in un momento importante della mia vita, quello dei trent’anni dal mio debutto. Ho sempre concepito la vita come qualcosa da vivere intensamente, con la curiosità di sperimentare e il coraggio di sbagliare. Fiera di Me è una presa di coscienza che accettare le contraddizioni, armonizzare gli opposti, avere una personalità artistica che sfugge dagli schemi predefiniti, è un segno di maturità che mi rende fiera della strada che ho scelto e di quella che ancora mi attende.

Il viaggio è sempre stato un tema di ispirazione per me, il desiderio di conoscere, scoprire e sperimentare in libertà, e anche la voglia di sfuggire all’abitudine uscendo dalla comfort zone, cambiare, evolvere. Fiera di Me è solo il primo passo di un percorso che conduce a molte e belle novità che scopriremo insieme nei prossimi mesi.

L’intervista è a cura di Gian Luca Verga