La rubrica “L’inflazione nel piatto” prosegue e oggi Luisa Jane Rusconi ci rende attenti alla shrinkflation, un fenomeno ormai dilagante che consiste nel ridurre le dimensioni delle confezioni di un prodotto mantenendo però i prezzi invariati se non aumentati.
In un periodo storico in cui si deve fare i conti col carovita, ogni consiglio ci sembra prezioso, anche per considerare aspetti fino a ora dati per scontati.
Ultimamente l’espressione “shrinkflation” compare spesso in articoli o servizi televisivi. Il termine nasce dalla fusione di due parole inglesi: “shrink” (“restringere”) e “inflation” (“rincaro”). Questa parola definisce il fenomeno per il quale si rimpiccioliscono le confezioni ma non i prezzi e, anzi, nel peggiore dei casi, aumentano!
Non so voi, ma se c’è una cosa che non sopporto è essere presa in giro. Ecco, dunque, alcuni consigli per difendersi dalla shrinkflation!
L’arma migliore in nostro possesso è sicuramente il cambiamento delle abitudini:
- ridurre il consumo di cibi costosi, comprandoli solo per occasioni speciali;
- evitare il cibo confezionato preferendo prodotti sfusi;
- conservare al meglio gli alimenti per evitare sprechi;
- orientare la nostra attenzione verso prodotti più economici.
È su questo ultimo punto che ci concentreremo oggi!
I tagli economici di carne e pesce
Il consumo di carne e pesce fino a sessant’anni fa per molte famiglie era un lusso, riservato a occasioni speciali. Facciamo un passo indietro cercando di introdurre più alternative vegetali – come gli assai nutrienti legumi – consumando carne e pesce un paio di volte la settimana al massimo, magari in occasioni speciali come il fine settimana.
Non partire con l’obiettivo di comprare per forza del merluzzo o dell’agnello ma scrivi nella lista della spesa un termine generico come carne o pesce. Questo trucco aiuta ad affrontare la ricerca con la mente e gli occhi aperti. Controlla l’aspetto della carne o del pesce e solo dopo confronta il prezzo. Il risparmio non deve mai prescindere dalla qualità! Se possibile, prediligi tagli di carne e pesci stagionali, come riportiamo periodicamente con la nostra rubrica “Le star del mese”.
La carne
Scegli i tagli più poveri e ricorda che il maiale è tra i tipi di carne più economici ma non esagerare, è molto grasso!
Per il manzo:
- il lombatello, un taglio gustoso, nutriente ed economico. Cottura media o al sangue, per non seccarlo troppo;
- il lombetto, invece, è un taglio grasso, dal sapore burroso. Cuoci alla griglia a temperature elevate per pochissimo tempo;
- lo spinacino è magro, succoso e tenero. Ideale per polpettoni, stufato o arrosto;
- l’ossobuco fatto con la polenta o come base per un ottimo brodo nutriente è ricco di minerali grazie al midollo contenuto;
- la guancia, per gli amanti di stracotti e brasati;
- il collo del bovino invece è tra le parti più appetitose in assoluto, fallo al forno.
Per il maiale:
- il capocollo alla griglia, al forno, oppure come spezzatino;
- la cotenna di maiale, per arricchire e insaporire sughi e minestre;
- la spalla fatta arrosto, con le patate;
- lo stinco, cucinato stracotto in umido.
Per il pollo:
- le frattaglie: cuore, fegato e stomaco per diverse preparazioni e ricette.
Il quinto quarto
Per chi non è schizzinoso e ama il quinto quarto – le interiora come fegato, milza, polmone, cuore, trippa, lingua e animelle; e parti come la coda – sono tutte prelibatezze a basso costo e nutrizionalmente ricche.
Quando vai dal macellaio chiedi se ha degli zampetti di maiale o degli ossibuchi, non di rado se hai acquistato altre carni il commerciante potrebbe farti uno sconto (sarò fortunata, ma a me è successo proprio che degli zampetti me li regalassero!).
Avanzi della carne
Con gli avanzi della carne puoi preparare: polpette, ripieno per la pasta fresca oppure, se la carne è veramente poca, puoi usarla per insaporire un sugo. Non ignorare il grasso che rimane sul fondo della teglia: anche quello può essere usato per arricchire un sugo o una salsa. E mi raccomando, non gettare gli ossi di pollo o di vitello! Utilizzali per preparare brodi saporiti che si possono facilmente congelare.
Il pesce
Quello azzurro è più economico. Largo dunque a sardine, alici, sgombro che puoi trovare anche in scatole a lunga conservazione. Se ami i crostacei punta sulle canocchie (o pannocchie di mare): le trovi da ottobre a marzo, ma ricordati che devono essere vive all’acquisto!
La mormora invece è un pesce povero poco conosciuto, ma dalle carni tenerissime e dal sapore delicato, come il nostro ben più conosciuto lavarello.
Per gli avanzi del pesce sono validi gli stessi consigli dati per la carne. Se fai filettare il pesce non scordare di chiedere di darti anche la testa e la spina dorsale per preparare un brodo che può fare da base per una zuppa di pesce. Teste e carapaci dei crostacei, invece, ti serviranno per preparare la classica bisque francese come ha preparato lo chef Egon Bajardi in questa ricetta di stagione:
La pelle del pesce, separata dalla carne dopo la cottura, può essere resa croccante friggendola o essiccandola in forno, diventando una vera e propria chips.
Cibi economici irrinunciabili
Le patate
Economiche e versatili, altamente digeribili e ricche di carboidrati: dal purè alla tortilla di patate, passando dagli gnocchi fino ad arrivare a deliziosi burger vegetali e crocchette. Largo alla fantasia quando c’è da cuocere una patata!
Le uova
Ricche di proprietà nutritive, possono essere utilizzate per ricette salate e dolci: preparate sode, alla coque, in camicia e all’occhio di bue, oppure come legante per le polpette del riciclo di cui sopra. Non sai che farne del fondino di uovo rimasto da una ricetta? Congelalo in un piccolo contenitore, ti tornerà utile per pennellare una treccia o altri prodotti da forno!
I legumi
Ricchi di proteine, fibra, vitamine e sali minerali, i legumi, oltre a essere molto economici, sono un buon sostituto delle proteine animali, al cui confronto risultano anche più sazianti! Si trovano facilmente sfusi, ma necessitano un po’ di pianificazione per essere cucinati visto che richiedono circa 8-12 ore di ammollo prima della cottura.