SALUTE

Sale e zucchero: fonti nascoste e cibi da evitare

Non sapere dove si trovano certe sostanze può avere un impatto significativo sulla salute

  • 4 marzo, 08:00
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  • Foto di Brooke Lark su Unsplash
Di: Monica Bossi

Con la Dottoressa Monica Bossi - medico specialista in Medicina interna Generale, esperta in Nutrizione Funzionale, Medicina Funzionale, Antiaging, Nutraceutica e dirigente del primo Centro di Medicina Funzionale, di Precisione e di Prevenzione a Stabio - abbiamo già parlato della correlazione tra cibo, stress e mente e di come ciò che mangiamo non determina soltanto la nostra salute fisica, ma anche quella mentale, influendo sui nostri pensieri e le scelte a tavola. La dott.ssa Bossi, poi, ha spiegato perché sale e zucchero abbiano un impatto mentale e come diventano “messaggeri di piacere e dipendenza” condizionando persino - e inconsapevolmente - la scelta del pasto successivo; ma quanto ne sappiamo su sale e zucchero e dove si nascondono queste sostanze a cui fare attenzione nell’alimentazione quotidiana?

Sale e zucchero: quanto ne sappiamo?

Parlando dello zucchero nella nostra alimentazione quotidiana, è facile pensare al dolce, al biscotto, alla caramella e ad alimenti del genere. Allo stesso modo, quando parliamo del sale, il primo pensiero va a quanto lo addizioniamo in cucina nei nostri pasti quotidiani. E per i motivi di cui sopra, la scelta di assumerli o meno, potrebbe risultare, teoricamente, molto facile e immediata.
Tuttavia, la nostra limitata conoscenza su dove si nascondano effettivamente queste sostanze nei nostri cibi quotidiani può avere un impatto significativo sulla nostra salute: sono sempre più frequenti, in tutto il mondo, problemi di salute “moderni” dovuti all’abuso di queste sostanze (obesità, diabete, sovrappeso, sintomatologie dolorose croniche, stanchezza cronica, malattie cardiovascolari, invecchiamento cerebrale precoce, etc.); ma anche, come scopriremo a breve, del condizionamento del nostro modo di mangiare e della nostra ricerca continua, e spesso involontaria, di sale e zucchero.

L’abuso di certe sostanze, però, non è sempre consapevole ed è frutto della scarsa conoscenza a riguardo: sappiamo davvero dove sono contenuti questi elementi nel nostro cibo quotidiano?

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“Zucchero” e sale nel nostro cibo quotidiano: dove si nascondono

Accanto ai lampanti esempi di biscotti, dolciumi e patatine - ahimè - sono più le fonti nascoste ad essere pericolose, proprio perché misconosciute.

Zuccheri

Metabolicamente parlando, ovvero una volta introdotto il cibo nel nostro organismo, l’apporto di “ zucchero” non deriva solo dal glucosio puro o dallo zucchero semplice (biscotti, caramelle, zucchero, miele, dolci, frutta, alcol, succhi, etc.), ma anche dai cosiddetti “carboidrati bianchi”: risorse di glucosio più lente degli zuccheri semplici ma altrettanto impattanti sul metabolismo in generale e sulla salute proprio perché “bianchi”, ovvero privi della componente di fibre, di proteine e di vitamine che ne permettano, una volta ingerite, il lento rilascio invece che il picco glicemico, oltre che la possibilità di “dimagrire mangiando”.

Ogni volta beviamo alcol, mangiamo un biscotto, mangiamo un frutto senza buccia, del riso bianco o un pane di frumento bianco (ovvero non integrale), o mangiamo una patata senza buccia, l’effetto di glucosio nel sangue sarà molto alto, condizionando metabolismo, umore, comportamento e sistema immunitario. Anche alcuni preparati per la colazione possono contenere il glucosio sotto forma di malto oppure in aggiunta.

Sale: cibi da evitare

Il sale è molto diffuso non solo come addizionante (e quindi dosabile e misurabile), ma associato ad alcuni conservanti di alimenti industriali.
Esempi di cibi con il maggior contenuto di sale: surgelati ( pizze, focacce, etc.), zuppe pronte, pasti precotti e preconfezionati, alcuni preparati per la colazione e i formaggi industriali.

Buono a sapersi

- Gli alimenti a base di farine e lieviti se tostati (da noi) favoriscono una maggior digeribilità per miglior attivazione dei lieviti prima di introdurli nel nostro corpo e quindi ”fuori dal nostro intestino”.

- Il contenuto di zucchero (glucosio) e sale in un pasto influenzerà la nostra sazietà e la nostra voglia perpetua. Allo stesso modo, anche i grassi sbagliati lo fanno (alimentazione ricca in salumi, formaggi, dolci, soprattutto se industriali). Queste sostanze diventano “messaggeri del piacere” e della dipendenza alimentare, portandoci a fare scelte non consapevoli (mangiare alimenti sbagliati come dolci, pizza, focacce, etc.), non dettate da una necessità ma da una compulsione (non gestibile).

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