17 gennaio 1961: Katanga. Da un DC 4 guidato da piloti belgi viene fatto scendere, già terribilmente torturato, Patrice Lumumba, capo del governo, eletto democraticamente nelle prime (e uniche fino al 2006) libere consultazioni popolari del Congo. In poche ore Lumumba viene ucciso. I suoi torturatori tolgono cuore e fegato dal cadavere e li mangiano, in un orrendo rito tribale. I suoi stessi assassini sono al potere da 50 anni, sostenuti dai governi occidentali. Il passaggio di Lumumba nella storia ha segnato il destino del suo paese e di tutta l’Africa. In soli tre mesi al governo del neonato Congo indipendente, nell’estate del 1960, Patrice Lumumba è diventato uno dei più forti simboli della resistenza anticoloniale africana del secondo dopoguerra. Il mito Lumumba è una memoria scomoda per tutti, per gli africani e per gli europei: per i belgi, soprattutto, ma anche per l’Onu. Ricordiamo Lumumba, nella settimana che segna la ricorrenza del suo omicidio, con l’africanista Giampaolo Calchi Novati (fra i suoi libri
Africa. La storia ritrovata. Dalle prime forme politiche alle indipendenze nazionali) e con Jean Léonard Touadi, congolese, filosofo, sociologo (autore del libro
Congo. Ruanda. Burundi. Le parole per conoscere) e primo parlamentare di colore alla Camera dei Deputati italiana.

Patrice Lumumba: "L'Africa sarà libera"
Laser 20.01.2011, 01:00
Contenuto audio
Per approfondire: Alessandro Aruffo, "
Lumumba" Aimé Cesaire, "
Une saison au Congo" Gian Franco Vené, "
Uccidete Lumumba" Il film "
Lumumba" di Raoul Peck E i documentari, disponibili su internet, "
Lumumba. Une tragédie africaine" (di Thomas Giefer) e "
La mort du prophète. La mort de Lumumba", che contengono molti materiali originali dell'epoca, compresi i discorsi dello stesso Lumumba
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