Che cos’è la muscovite? Si chiedono Cecilia e Christian, all’inizio della 389esima puntata del Giardino di Albert. È un minerale brillante che fa bello lo Gneiss estratto dalle cave Sangiorgio di Lodrino ed esportato in tutto il mondo.
Da qui, in compagnia di Tiziano Sangiorgio, proprietario con il fratello e il padre dell’omonima cava, parte un viaggio alla scoperta delle scienze della terra, tema portante dell’odierno magazine scientifico.
Gli imponenti blocchi di venti tonnellate di roccia metamorfica fanno da scenografia ideale all’incontro con Marco Antognini, geologo e conservatore del Museo cantonale di storia naturale per la geologia e mineralogia, e da qui si snodano i vari contributi della puntata.
Il primo è dedicato a una figura importante della mineralogia ticinese. A cinquant’anni dalla sua scomparsa, conosciamo meglio Carlo Taddei, falegname delle Officine di Bellinzona, ma soprattutto alpinista e cercatore di minerali, la cui bravura era riconosciuta fin dagli allora professori del Politecnico di Zurigo, coloro che avevano scritto la storia della formazione delle Alpi. Nella Svizzera italiana Carlo Taddei contribuì a dare uno stimolo determinante per la mineralogia dell’allora ancora embrionale Museo cantonale di Storia naturale.
Rievochiamo la figura del mineralogista anche in compagnia di Athos Simonetti, presidente della Società ticinese di mineralogia e Dante Donati, cercatore di minerali.
La geologia del territorio alpino ci porta poi a riparlare di Radon, questa volta disciolto in acqua. A Orsière, il Giardino ha seguito un progetto di monitoraggio e intervento nell’acquedotto comunale per abbattere le concentrazioni del gas radioattivo disciolto nell’acqua che sgorga dalla sorgente.
Infine, ci attende un tuffo in mare, per visitare la grotta di Cosquer, accompagnati dal suo scopritore Henri Cosquer. Una grotta che ha rivelato importanti testimonianze del paleolitico. Purtroppo, il riscaldamento climatico e l’innalzamento del livello del mare, potrebbero inghiottirla per sempre. Tuttavia, queste previsioni catastrofiche hanno stimolato la ricerca di una soluzione e ora una replica tridimensionale della grotta, realizzata seguendo rigidi criteri scientifici, vedrà la luce a Marsiglia.
Buona visione.