Su altri palchi lo spettacolo partirà anche prima, ma è con il concerto di Patti Smith sulla Grande Scène che questo martedì sera si inaugura di fatto la 47esima edizione del Paléo Festival di Nyon. Sono attesi 250’000 festivalieri per i 200 concerti che la manifestazione proporrà nel corso di sei giorni. Il programma prevede diverse novità, in particolare domenica sera, invece degli abituali fuochi d’artificio, ci sarà uno spettacolo di droni realizzato da un’impresa francese già presente a manifestazioni prestigiose come il Mondiale di calcio in Qatar del 2022. Il direttore del festival Daniel Rossellat non ha voluto svelare di più lunedì dinanzi alla stampa: “È una sorpresa, un regalo offerto al pubblico”, ha detto.
Il 20 marzo scorso i 200’000 biglietti a disposizione erano stati venduti in un tempo record di 21 minuti. Come gli altri anni, il festival metterà in vendita 1’500 biglietti supplementari ogni mattina sul suo sito web. Ma tra i numeri spiccano anche quelli del budget: 31 milioni di franchi.
Lo stesso Rosselat definisce il Paléo “un’esperienza globale”: ogni anno si può degustare alle bancarelle o nei ristoranti del festival, pietanze di tutto il mondo; e magari dormire nel campeggio che ospita 8’000 persone. Una regione del mondo è messa agli onori: quest’anno sono i Balcani, con un’istallazione effimera che rappresenta un ponte di 66 metri... mentre un’altra istallazione ha la forma del Cervino, da cui si può scendere in scivolo. Un segno della vitalità e dell’interesse che suscita il festival di Nyon è anche il numero dei volontari: sono oltre cinquemila.
In fatto di meteo, Rossellat si è rallegrato per le “belle promesse di sole” per questa settimana. Tutto era però iniziato male quando, il 9 giugno scorso, alla vigilia dell’inizio dei lavori di montaggio, il fiume Asse, che scorre nei pressi della “plaine” sulla quale si svolge il Paléo, era fuoriuscito inondando diversi edifici del festival. Tutto è poi tornato alla normalità. Come è il caso per la tratta ferroviaria Nyon-St-Cergue, interessata dalla stessa tempesta e nuovamente “pienamente operativa” da sabato.
Dal suo annuncio a metà marzo, il programma non ha subito alcun annullamento. Ce ne sarà per tutti i gusti e le età, fra star planetarie (la citata Patti Smith, Sean Paul, Nile Rodgers), interpreti della chanson française, figure del rap, della techno o del pop.
La stecca di Vevey e la vitalità di Montreux
Musica dal vivo d’estate non è però sempre garanzia di successo. “Un contro-esempio - ricorda a SEIDISERA la giornalista RSI Lucia Mottini - è il festival Vibiscum di Vevey che a pochi giorni dall’apertura a fine maggio ha annunciato di dover annullare la terza edizione. Si può immaginare la rabbia di chi aveva acquistato i biglietti e che non ha ottenuto nessun rimborso”. Eppure l’edizione precedente era stato un successo.
Invece ha resistito molto bene un altro festival che pure affrontava un’edizione piena di incertezze: il festival jazz di Montreux, che ha dovuto uscire dalla sua sede storica per grossi lavori di rifacimento. Ha saputo comunque attirare il pubblico grazie a diverse innovazioni, prima tra tutte il palco sul lago. Segno che la lunga esperienza e la fiducia del pubblico conquistata nel corso degli anni possono compensare altre difficoltà, come i cachet sempre più alti delle celebrità o la concorrenza di altri grandi eventi.