Una manifestazione così "non si può fare contro la popolazione ma solo coinvolgendola e nel corso degli anni abbiamo fatto di tutto per essere vicini alla città", afferma il presidente del Festival Locarno Marco Solari a pochi giorni dalla 70ma edizione, citando quale esempio le serate di prefestival in Piazza Grande "destinate anche a coloro che altrimenti non possono permettersi" l'accesso agli spettacoli.
Quello ticinese è un appuntamento delle scoperte, in passato di nuovi generi, cinematografie lontane o registi da lanciare, che oggi "deve ampliarsi orizzontalmente", secondo Solari, "scegliendo partner durante tutto l'anno". "L'Immagine e la parola" è stato un primo passo, ma ci potrebbero essere collaborazioni con l'USI o con il LAC, per non citare che qualche esempio, e qualche cosa si sta già muovendo anche se "siamo ancora agli inizi".
Interpellato infine sul suo futuro alla guida del Festival, Solari ammette di porsi quasi ogni giorno la domanda di quando sarà il momento di lasciare l'incarico Potrebbe accadere, se non per questioni di salute o di anagrafe, qualora "dovessi accorgermi di aver perso la fiducia della politica o di non riuscire più a finanziare il Festival, che è il mio compito principale", risponde. Ma "mi sono garantito delle persone attorno che sapranno dirmi se non ho più le forze, e finora non è stato il caso".
CSI/pon
CSI 18.00 del 30.07.2017 L'intervista di Alessandro Broggini a Marco Solari
RSI Info 30.07.2017, 16:42
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