In un David di Donatello con l'ingombrante presenza di Quentin Tarantino - il regista statunitense ha ritirato i due David di Donatello vinti per "Pulp Fiction" del 1995 e "Django Unchained" del 2013 - il piccolo grande film "Anime Nere" di Francesco Munzi che scava nelle radici della 'ndrangheta sbanca e si porta a casa nove statuette (miglior film, regista, canzone originale, produttore, fonico di presadiretta, fotografia, montatore, sceneggiatura, musicista).
Segue "Il giovane favoloso" di Mario Martone che oltre al premio ad Elio Germano come miglior attore protagonista guadagna altri trepremi tecnici: miglior truccatore, acconciatore, scenografo ecostumista.
Infine "Mia madre" di Nanni Moretti vince sul fronte femminile con i David andati alla miglior attrice protagonista e non protagonista (Margherita Buy e Giulia Lazzarini).
A portarsi a casa qualcosa è anche la divertente commedia "Noi e la Giulia" di Edoardo De Leo che guadagna il meritatissimo premio al miglior attore non protagonista andato a Carlo Buccirosso e il David Giovani a dimostrazione della sua capacità di conquistare anche un pubblico giovane.
ansa/joe.p.
RG 12.30 del 13 giugno 2015 Il servizio di Marco Zucchi
RSI Info 13.06.2015, 13:24
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