L’anno scorso Migros ha accusato il peso dell’aumento dei costi e delle rettifiche di valore. L’utile netto si è infatti più che dimezzato a 175 milioni di franchi svizzeri, rispetto ai 459 milioni di franchi dell’anno precedente, ha dichiarato martedì il gigante svizzero della vendita al dettaglio.
L’entità del calo dell’utile netto non è una sorpresa, dato che l’ammontare degli adeguamenti di valore previsti era già noto. A inizio febbraio Migros ha annunciato l’intenzione di vendere una serie di attività, cosicché il produttore di cosmetici Mibelle, il negozio di articoli sportivi SportX e quello di elettronica M-electronics, nonché l’operatore turistico Hotelplan devono tutti trovare acquirenti.
La riorganizzazione ha comportato una rettifica di valore pari a 500 milioni di franchi - contabilizzata nel 2023 - che il colosso della vendita al dettaglio attribuisce a “proprietà logistiche, progetti informatici e varie altre attività” nella sua relazione annuale; si tratta di elementi che hanno registrato un valore di bilancio inferiore a causa delle variazioni delle condizioni di mercato.
L’utile operativo (EBIT) è stato di 286 milioni di franchi svizzeri, in calo rispetto ai 628 milioni di franchi dell’anno precedente. Oltre alla citata rettifica da mezzo miliardo ha pesato l’aumento dei costi delle materie prime, dell’energia e degli imballaggi. Le vendite, i cui risultati sono già stati pubblicati, sono state pari a 31,95 miliardi, in crescita del 6% rispetto all’anno precedente.
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Notiziario 26.03.2024, 11:00
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