Sergio Ermotti, basta il nome

Il ritorno di Sergio Ermotti alla guida operativa di UBS piace ai mercati: nei primi scambi alla borsa di Zurigo il titolo della banca che aveva chiuso la giornata di martedì a 17.74 franchi è salito subito a oltre 18 franchi guadagnando oltre il 2%. La nomina del 62enne si riflette, ovviamente, anche sul corso di Credit Suisse, istituto in fase di acquisizione da parte di UBS.

Sul mercato di Zurigo poco prima di mezzogiorno le azioni di UBS e Credit Suisse guadagnavano rispettivamente il 2,0% e l'1,7%, in un quadro generale già rialzista, con l'indice di riferimento SMI in progressione dello 0,9%.

Sergio Ermotti, che è già stato alla testa di UBS per nove anni, dal settembre 2011 all'ottobre 2020, subentrerà il 5 aprile all'olandese Ralph Hamers, che era proprio arrivato dopo il dirigente ticinese e che rimarrà a disposizione della società sino al termine dell'acquisizione di Credit Suisse.

Nelle ultime quattro settimane il titolo UBS aveva perso oltre il 13% del suo valore toccando un minimo di 16,74 franchi il 15 marzo. Dopo l'annuncio dell'acquisizione del Credit Suisse era salito fino a sfiorare i 19,50 franchi prima di tornare a scendere.

La reazione della FINMA

L'Autorità svizzera di vigilanza sui mercati finanziari (FINMA) ha dichiarato di essere stata informata riguardo alla scelta di UBS di richiamare Sergio Ermotti, ma che non è sua consuetudine commentare i cambi al vertice degli istituti bancari, sebbene in qualità di sorvegliante dei mercati finanziari, avrebbe avuto la possibilità di rifiutare la scelta nel caso non avesse ritenuto la persona idonea.