“Senza troppi giri di parole: Purtroppo il patrocinio dell’ambasciata israeliana su Lucca Comics per me rappresenta un problema”. Michele Rech, in arte Zerocalcare, è andato dritto al punto per comunicare dai suoi account social la decisione di non partecipare come previsto al Lucca Comics, il più importante festival di fumetti e gioco in Italia.
Il noto artista italiano ha ricordato la disastrosa situazione umanitaria nella Striscia di Gaza, affermando che “mentre anche le Nazioni Unite chiedono un cessate il fuoco che viene sprezzantemente rifiutato, per me venire a festeggiare lì dentro rappresenta un corto circuito che non riesco a gestire”.
Zerocalcare ha raccontato dei suoi viaggi a Gaza, delle persone conosciute durante lo sviluppo di progetti sociali che ora rischiano la vita ogni giorno che lo spingono a questa presa di distanza. Il patrocinio dell’Ambasciata di Israele è stato deciso lo scorso giugno dal festival perché ospiti d’onore della manifestazione sono i due fratelli fumettisti israeliani Asaf e Tomer Hanuka.
L’artista italiano ha precisato che la sua non vuole essere una contestazione dei due artisti, né un invito al boicottaggio della manifestazione, ma uno stimolo a riflettere se sia opportuno che una manifestazione culturale si faccia patrocinare da uno Stato che “viola il diritto internazionale e commette crimini di guerra”. Anche l’organizzazione di difesa dei diritti umani Amnesty International ha ritirato la sua presenza a Lucca Comics. Delle prese di posizione che hanno ovviamente suscitato roventi polemiche.
A scagliarsi contro l’artista e l’ONG è stata anche la politica: Matteo Salvini ha parlato di razzismo e c’è chi invece ha accusato Zerocalcare di difendere i terroristi di Hamas. La risposta di Michele Rech non si è fatta attendere, ricordando i suoi viaggi e l’opera Kobane Calling, che racconta la lotta delle milizie curde contro gli jihadisti dell’ISIS.