La cultura musicale techno berlinese è da oggi, martedì, ufficialmente inserita nella lista del patrimonio universale immateriale dell’UNESCO. A questo genere musicale, come all’intera rete di club, rave e Street Parade viene riconosciuto il merito di aver creato una forte coesione sociale e di aver permesso il recupero di spazi urbani industriali abbandonati.
La musica techno è nata a Detroit e si è sviluppata a Berlino come fenomeno di massa nei primi anni Novanta del secolo scorso, in seguito al crollo del muro e della conseguente fase di transizione e di semi anarchia creatasi a Berlino Est. Molti musicisti, dj e artisti occuparono allora spazi e sotterranei nel centro della città per sperimentare nuovi tipi di musica e aprire nuovi locali notturni.
Nel giro di poco tempo questa musica elettronica si è diffusa a macchia d’olio in tutta Europa, ma soprattutto nella capitale tedesca, dando vita a un vero e proprio movimento giovanile, quello della generazione techno.
Berlino è l’unica città al mondo ad avere un assessore e un dipartimento apposito per i suoi club e le sue discoteche.