La Corte Suprema americana ha deciso di rovesciare la sentenza del caso Roe versus Wade del 1973 che legalizza l'interruzione di gravidanza negli Stati Uniti. La storica decisione della massima istanza giuridica statunitense è stata rivelata dal sito Politico.com che è venuto in possesso della prima bozza dell'opinione redatta da Samuel Alito, portavoce di una maggioranza di almeno cinque dei nove giudici della Corte. Stando alla maggioranza conservatrice della Corte la sentenza del 1973 sarebbe errata poiché spetta ai cittadini e ai loro rappresentati (ovvero i legislatori a livello statale) legiferare sull'aborto.
Dopo le audizioni di dicembre sulla proposta di Legge del Mississippi che limita a 15 settimane il diritto a interrompere la gravidanza i nove giudici si sarebbero contati e la bozza fuoriuscita dalla Corte redatta a febbraio (98 pagine) rivelerebbe la clamorosa decisione di cancellare un diritto ritenuto un caposaldo dei diritti civili e della cultura americana. È la prima volta che la Corte Suprema viene confrontata con una simile fuga di notizie; la sentenza sulla proposta di legge del Mississippi era attesa per giugno, entro la fine della primavera.
USA, il diritto all'aborto all'esame della Corte Suprema
Telegiornale 01.12.2021, 21:00
La "Roe v. Wade" votata nel gennaio 1973 stabiliva il diritto della donna a interrompere la gravidanza sino alla 22-24 settimana (come poi adeguato in una seconda decisione della Corte del 1992). Non è chiaro quali saranno ora le ripercussioni della notizia: venisse ribadita la decisione di cancellare la decisione di quasi 50 anni fa praticamente tutti gli Stati Repubblicani non sarebbe possibile l'aborto dopo 15 settimane, senza eccezioni. Un'eventualità temuta dal fronte progressista sin da quando, nell'ottobre 2020, Donald Trump modificò radicalmente gli equilibri in seno alla Corte Suprema dopo aver nominato tre giudici (il rapporto di forza oggi è di 6 giudici conservatori e 3 progressisti).