L’attacco missilistico “di massa” scatenato da Mosca giovedì mattina contro obiettivi sensibili (e anche civili) ucraini è stato il più ampio in assoluto, per numero di ordigni scagliati, dall’inizio dell’invasione russa del Paese.
L’azione è stata particolarmente elaborata, ma non tanto dal profilo degli obiettivi considerati, quanto piuttosto per il fatto che sul territorio dell’Ucraina è caduto un ventaglio assai ampio di missili e razzi, tra i quali spiccano evidentemente i sei Kinzhal (pugnale, in russo) – ovvero missili balistici ipersonici tanto potenti quanto costosissimi – mai usati in precedenza in volumi così rilevanti. Il Ministero della Difesa britannico, del resto, ha definito “inusuale” un uso così abbondante di Kinzhal.
Ma cos’è in buona sostanza un missile ipersonico?
Come segnala il New York Times online, è un ordigno a lungo raggio, molto manovrabile e in grado di raggiungere velocità effettive pari a Mach 5 – cinque volte la velocità del suono (per capirsi, quasi due chilometri al secondo), ma potenzialmente in grado di toccare Mach 12 e volare a 660'000 piedi (200 km) d’altitudine.
È perciò evidente che con un missile in grado di sfoderare tali performance la contraerea tradizionale è semplicemente inutile dato che, al momento in cui sono rilevati dai radar, i missili sono ormai già sull’obiettivo.
E come funziona quest’ordigno?
Per quanto i “pugnali” russi siano in grado di volare autonomamente anche per 2'000 km, di norma sono trasportati non troppo lontano dall’obiettivo da caccia MiG 31-K e dai bombardieri strategici Tupolev Tu-22 M3, ciò che consente di accelerare l’azione dell’attacco. Va ricordato che, come segnala su Twitter l’esperto Chuck Pfarrer, ex team leader dei Navy Seals che collabora con il NYT, i missili russi Kh-47M2 Kinzhal possono trasportare mezza tonnellata di esplosivo o, potenzialmente, una testata nucleare tra 100 e 500 kilotoni.
Vero è che un razzo ipersonico “classico” trasporta la sua testata fino ai limiti inferiori dello spazio accoppiato a un missile tradizionale a lungo raggio e, dopo la separazione dal vettore, sfrutta la gravità per raggiungere velocità enormi in picchiata verso la Terra.
Il Kinzhal è ancor più efficace, poiché come accennato parte da un caccia o da un bombardiere da alta quota, il che gli fa risparmiare carburante da sfruttare per toccare velocità ancor più elevate. E, come i missili balistici Iskander a corto raggio da cui deriva, è capace di cambiare costantemente traiettoria con virate improvvise, complicando la sua intercettazione e saturando le capacità di calcolo dei sistemi antimissile avversari.
Cosa si sa ancora dei Kinzhal?
A differenza di molte dotazioni belliche ora disponibili per i russi, quest’ordigno è recente, essendo stato sviluppato nel decennio scorso ed è entrato in servizio sperimentale nel 2018, mentre il battesimo del fuoco è proprio il conflitto in Ucraina. Di base era concepito come un distruttore d'obiettivi navali strategici come portaerei o incrociatori lanciamissili, ma le strategie di Mosca lo hanno visto destinato a ben altri target.
Il suo vettore ideale è appunto il MiG-31, modificato appositamente per tale ruolo. Ufficialmente il primo uso confermato risale al 19 marzo 2022, quando missili Kinzhal hanno raso al suolo un deposito di rifornimenti militari occidentali per i soldati ucraini situato a Delyatyn, nell’Oblast di Ivano-Frankivsk, non lontano dal confine polacco. Si ritiene che i jet russi partiti dalla regione meridionale russa di Astrakhan abbiano scagliato gli ordigni stando sopra l’Oblast di Donetsk, a oltre 1'000 chilometri di distanza.
Oltre ai russi, i missili ipersonici sono sviluppati ed integrati negli arsenali da Cina e Stati Uniti, mentre altri Paesi stanno lavorando per garantirsi tale tecnologia, come è il caso di Australia, Brasile, Francia, Germania, India, Iran, Israele, Giappone e le due Coree.
Perché i Kinzhal sono così temibili per l’Ucraina?
Il colonnello Yuriy Ihnat, portavoce dell’aeronautica militare ucraina, ha più volte sottolineato che Kiev al momento non ha armamenti in grado di abbatterli. Infatti, il loro impiego nel bombardamento di giovedì 9 ha permesso un incremento significativo di missili di Mosca che hanno centrato gli obiettivi, 47 su 81, percentuale ben più rilevante del solito.
Questi ordigni balistici ipersonici hanno limiti?
Certo. Le coordinate di puntamento sono caricate nel sistema operativo del missile prima del lancio e, a causa dell'enorme velocità che raggiunge in volo, ogni piccola deviazione - per esempio, una superficie di controllo su un'ala che si muove un po' troppo, o troppo poco - può provocare una grande deviazione dall'obiettivo. Questo potrebbe spiegare perché un Kinzhal pare abbia colpito un'auto in un posteggio a Kiev giovedì, anziché un obiettivo di maggiore rilevanza bellica.
Come si spiega un uso così abbondante di Kinzhal in un solo attacco?
Il colonnello ucraino Ihnat ha spiegato ai giornalisti di Newsweek che, stando all’agenzia d’intelligence militare ucraina, prima dei sei razzi sparati ieri,giovedì, la Russia avesse circa cinquanta di questi missili e non si sa perché ne abbiano sparati così tanti, ma secondo Ihnat “per un motivo o per l’altro questa volta avevano bisogno di un risultato” per la propaganda.
C’è un modo di fermare questi missili?
Secondo il Centro Stratcom, istituito presso il Ministero ucraino della Cultura e della Politica dell'Informazione, potrebbe esserci almeno un'opzione. "Il sistema di difesa aerea americano Patriot è in grado di intercettare i missili balistici", ha dichiarato il Centro. "Per questo è molto importante che questo sistema di difesa aerea arrivi in Ucraina il prima possibile".
L'uso dei Kinzhal cambierà la guerra?
Non necessariamente, anche se la Russia può produrre più Kinzhal in tempi relativamente brevi. Anche se giovedì sono arrivati più missili del solito, la guerra aerea da sola non sarà decisiva. In confronto, la Russia causa molta più distruzione attraverso le migliaia di proiettili di artiglieria che spara in Ucraina.
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Telegiornale 09.03.2023, 20:00