Crimea, colpita base della Flotta russa del Mar Nero

L’Ucraina ha bombardato venerdì il quartier generale della Flotta russa del Mar Nero, situato nel centro di Sebastopoli, in Crimea. Lo ha reso noto un funzionario locale, esprimendo il timore di un possibile nuovo attacco. “Il nemico ha effettuato un attacco missilistico contro il quartier generale della flotta”, ha scritto su Telegram Mikhail Razvojaev, governatore della regione amministrativa di Sebastopoli, insediato da Mosca.

Almeno un militare russo è rimasto ucciso dopo che un missile ucraino ha colpito l’edificio del quartier generale, ha dichiarato il Ministero della Difesa a Mosca. Secondo l’agenzia statale russa TASS, un gran numero di ambulanze si stavano recando sul posto. Le immagini pubblicate sui social network mostravano un edificio avvolto dal fumo e dalle fiamme. Allo stesso tempo, un “attacco informatico” senza precedenti è sempre segnalato in Crimea.

Le autorità russe hanno inoltre dichiarato di temere un altro attacco e hanno invitato la popolazione alla cautela. “Vi chiedo di mantenere la calma e di non pubblicare foto o video” della scena, ha dichiarato Razvojaev, precisando che i servizi di emergenza erano sul posto. “È possibile un altro attacco. Non venite nel centro della città, rimanete all’interno degli edifici. Per coloro che si trovano nei pressi del quartier generale della flotta, in caso di sirene, recatevi nei rifugi”, ha aggiunto in un altro messaggio.

La Flotta russa del Mar Nero ha sede nel porto di Sebastopoli, che è uno dei centri di comando delle operazioni russe contro l’Ucraina. Il 31 luglio 2022 un drone esplosivo aveva già ferito sei persone quando ha colpito una prima volta il quartier generale, un imponente edificio bianco in stile classico situato nel cuore di Sebastopoli, vicino a parchi e musei della zona.

Da diverse settimane, la Crimea e Sebastopoli in particolare sono regolarmente bersaglio di attacchi aerei e navali ucraini con droni, che prendono di mira navi e infrastrutture militari e mettono a dura prova le difese navali e antiaeree russe. La Penisola di Crimea è essenziale per il rifornimento delle truppe di occupazione russe nell’Ucraina meridionale e per il controllo russo delle coste ucraine del Mar Nero e del Mare d’Azov.

Ieri, giovedì, l’esercito ucraino ha dichiarato di aver bombardato un aeroporto militare russo vicino alla città di Saky, in Crimea, in un altro attacco di Kiev alla penisola annessa da Mosca e usata come base per l’invasione dell’Ucraina. Le autorità della Crimea occupata installate da Mosca hanno riconosciuto che l’attacco ha avuto luogo, ma hanno affermato che è stato sventato. “La nostra difesa aerea ha abbattuto tutto”, ha dichiarato su Telegram Oleg Kriutchko, consigliere del governatore russo della penisola.

Dal canto suo, il Centro di comunicazione dell’esercito ucraino ha dichiarato all’inizio della giornata sui social che “le forze di difesa ucraine hanno effettuato un attacco combinato contro un aeroporto militare degli occupanti”, senza fornire ulteriori dettagli. Una fonte del servizio di sicurezza ucraino (SBU) ha detto che si è trattato di un’operazione congiunta dell’SBU e delle forze navali.

Gli ucraini “hanno usato droni che hanno esaurito il sistema di difesa aerea russo prima di lanciare proiettili Neptune”, un missile da crociera di fabbricazione ucraina con una gittata di 300 chilometri. L’attacco ha inflitto “gravi danni alle attrezzature degli occupanti”, mentre almeno 12 jet da combattimento Su-24 e Su-30 si trovavano sul campo d’aviazione al momento dell’attacco, ha precisato la fonte, promettendo un’intensificazione degli attacchi di Kiev contro la penisola.