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Il Papa più che chiudere, apre la porta

Francesco, a L'Aquila per l'apertura del giubileo celestiniano, al "gran rifiuto" preferisce la resilienza

  • 29 agosto 2022, 01:21
  • 20 novembre, 15:11
01:59

Il Papa a L'Aquila

Telegiornale 28.08.2022, 22:00

Di: TG/Spi 

“Jemo ‘nnanzi!”. Andiamo avanti. Aveva detto in dialetto abruzzese, sabato, Papa Francesco in Piazza del Duomo a L'Aquila rivolto ai famigliari delle vittime del terremoto del 2009. Aggiungendo che "il dolore c'è, le belle parole aiutano, ma il dolore rimane. Soltanto la vicinanza può aiutarci ad andare avanti".

Chi si aspettava, invece, passi indietro o addirittura un gesto eclatante sulla tomba di Celestino V, il precedessore del “gran rifiuto” che nel 1294 rinunciò al soglio pontificio, sarà rimasto deluso. Quello di Jorge Bergoglio in Abruzzo è stato "solo" un pellegrinaggio per l'inizio del giubileo celestiniano e non l’occasione per un uomo stanco e affaticato di annunciare le dimissioni.

Il momento simbolico c’è comunque stato, quando domenica, nella basilica di Santa Maria di Collemaggio, Francesco - primo pontefice a farlo - ha aperto la Porta della Santa Perdonanza, varcando la quale, come stabilito proprio Celestino V, chiunque per un giorno all'anno può, a certe condizioni, ottenere l’indulgenza plenaria. “Apritemi le porte della giustizia” ha detto il Papa chiedendo pace per il mondo intero.

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