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Il mondo dei videogame è cambiato, ma resiste

Gli sviluppatori puntano su produzioni in grado di coinvolgere più giocatori, partecipativi - L’intervista a Pietro Righi Riva all’apertura della Gamescom in Germania

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Videogames, inizia la fiera più grande in Europa

SEIDISERA 21.08.2024, 18:51

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Di: SEIDISERA/sdr

Ha preso il via martedì, a Colonia in Germania, una delle più grandi fiere di videogiochi e online gaming al mondo, la Gamescom: appuntamento che conta ben 1’500 espositori da 60 paesi e 350’000 visitatori in 5 giorni, resterà infatti aperta al pubblico fino al 25 agosto. Quello dei videogiochi non è solo un passatempo, ma anche un grande business che, tuttavia, non sempre gode di buona reputazione: In tutto il mondo, oltre 3 miliardi di persone si cimentano regolarmente online o a livello digitale. Un mercato nel quale le imprese europee giocano un ruolo solo secondario dal momento che a dominare il settore sono Stati Uniti e le multinazionali asiatiche, in particolare quelle giapponesi, sudcoreani e cinesi.

Quali i cambiamenti in atto negli ultimi anni?

Pietro Righi Riva, fondatore e direttore creativo di uno studio indipendente di game design, ha raccontato alla RSI le novità di questo mondo. Se prima era una cosa per appassionati, riferisce l’esperto, oggi maschi e femmine di qualunque età hanno i videogiochi di riferimento e consumano videogiochi come parte dei loro consumi culturali di ogni tipo. E in più, molte delle produzioni più di successo di oggi hanno un aspetto multigiocatore con una creazione di comunità. Diventa un gioco partecipativo, creativo, comunicativo, diverso dall’esperienza lineare. Sono quasi degli ambienti virtuali tematici, specifica, a cui si partecipa in più persone, amici virtuali conosciuti online oppure amici del mondo reale che si ritrovano all’interno di videogiochi. Diciamo che i giochi più grandi, più di successo, incorporano tale dinamica.

Come nasce un videogioco?

“Si parte da un ‘concept’, un’idea centrale del gioco – riferisce Riva - che può essere il risultato di un’analisi di mercato, oppure anche della visione di un team o di un individuo legato a un’idea di gioco. Poi c’è una fase di pre-produzione, come nel cinema in cui viene progettato quali saranno i contenuti del gioco, la direzione artistica, la dimensione, lo scopo, il budget… Dopodiché, normalmente nelle produzioni indipendenti, per esempio, viene creata quella che si chiama fetta verticale, una specie di dimostrativo del gioco che cerca di comunicare ai potenziali investitori qual è la qualità, il livello di definizione visiva e di complessità del gioco. I finanziatori decidono di investire il budget necessario e a quel punto il team di produzione viene esteso, vengono utilizzati questi soldi investiti per assumere normalmente per la durata del progetto i talenti necessari alla sua produzione”. Il gruppo si compone di solito di tutte le figure delle moltissime discipline che vanno dalla produzione di grafica tridimensionale all’animazione dei personaggi passando per la narrazione. I team vengono normalmente coordinati in dipartimenti ognuno dei quali produce un pezzo del gioco. I progetti possono andare da sei mesi fino ad anni per poi passare alle fasi di marketing e promozione attraverso i canali tradizionali ma anche attraverso gli influencer e dei giocatori che in tempo reale mostrano ai propri follower delle anticipazioni.  

Quali sono i costi di produzione?

Riva spiega che oggi si vive un “periodo di flessione nell’industria dei videogiochi e quindi dei finanziamenti e dei soldi disponibili per lo sviluppo di nuovi i nuovi titoli. Cosa – ribadisce il tecnico - che non è mai successa prima perché è sempre stata un’industria sempre in crescita” dagli anni ‘90. “Al contrario del cinema – prosegue - ci sono videogiochi che possono essere fatti anche con budget molto più ridotti, per cui un videogioco indipendente di successo può avere anche un budget di 50-100-120’000 euro. Poi, naturalmente, si arriva fino alle produzioni che nell’industria vengono definite tripla A o anche quadrupla adesso, che è una codifica del budget che supera i 100 milioni. Può arrivare anche al mezzo miliardo di dollari includendo il marketing”, con produzione che superano per complessità delle produzioni cinematografiche equivalenti. “Anche perché - conclude l’esperto - una grossa differenza rispetto al cinema è che adesso molti dei videogiochi più di successo sono quelli che vengono definiti come servizio tecnicamente videogiochi che continuano a espandere con aggiunta di contenuti come i vari Fortnite, come anche Minecraft. Non sono giochi che tutti gli anni ricevono moltissimi aggiornamenti; quindi, gli appassionati di quei titoli continuano a trovare nuovi contenuti all’interno di questi prodotti, cosa che ovviamente con il film non esiste, perché una volta che esce il film, ecco, il film è quello ed è finito”.

Come è cambiato il mondo dei videogiochi

SEIDISERA 21.08.2024, 18:53

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