In mare i resti di al-Baghdadi

L'esercito americano ha disperso in mare il corpo di Abu Bakr al-Baghdadi, morto domenica durante un’operazione militare statunitense ad Idlib, in Siria. L’ex leader dell’IS si è fatto esplodere, insieme a tre dei suoi figli, poco prima della cattura da parte del commando statunitense che lo aveva inseguito all’interno di un tunnel.

Un funzionario del Pentagono, che ha parlato in forma anonima, ha confermato che la scelta è stata fatta per evitare che una possibile tomba diventasse un luogo di pellegrinaggio. Questa soluzione ricorda quella adottata per il leader di Al Qaeda Osama bin Laden ucciso, nel 2011, durante l'attacco al suo nascondiglio in Pakistan da parte Navy Seals.

"Il trattamento del corpo di al-Baghdadi è stato fatto in modo appropriato, secondo le procedure (militari) e in conformità con le leggi di guerra", aveva in precedenza affermato il generale Mark Milley, capo di Stato Maggiore dell'esercito americano. "I suoi resti sono stati poi trasportati in un luogo sicuro per far confermare la sua identità attraverso l'analisi del DNA", ha aggiunto.

Nello specifico, sarebbe stata una spia curda a fornire un pezzo di biancheria intima del sedicente Califfo e un campione del suo sangue che sono poi serviti per l’esame. Durante l’operazione, sono anche state arrestate due persone che al momento si trovano in Iraq, dove sono già state interrogate dai militari americani.