Le inondazioni causate dalle piogge monsoniche iniziate a giugno in Pakistan hanno ucciso finora 1’033 persone e ne hanno ferite 1'527, secondo l'ultimo bilancio stilato domenica dall'Autorità nazionale per la gestione dei disastri (NDMA). Solo nelle ultime 24 ore sono morte 119 persone e altre 71 sono rimaste ferite in incidenti causati dalle precipitazioni.
Secondo il Governo, più di 33 milioni di persone, ovvero un pakistano su sette, sono state colpite dalle inondazioni e quasi un milione di case sono state distrutte o gravemente danneggiate.
Anche molte vie di comunicazione sono state allagate o distrutte
La NDMA ha dichiarato che oltre 80’000 ettari di terreno coltivabile sono stati distrutti e più di 3’400 chilometri di strade e 149 ponti sono stati spazzati via.
Il monsone, che di solito dura da giugno a settembre, è essenziale per l'irrigazione delle colture e la ricostituzione delle risorse idriche nel subcontinente indiano, ma ogni anno porta con sé anche la sua parte di tragedia e distruzione. I funzionari della NDMA affermano che le inondazioni di quest'anno sono paragonabili a quelle del 2010 - le peggiori mai registrate - quando morirono oltre duemila persone e quasi un quinto del Paese rimase sott'acqua.