Una distruzione sistematica che sembra la fine di un’epoca e di una cultura: quella dei cristiani d’Oriente, che possono rivendicare un’anzianità storica ben maggiore rispetto alla più recente apparizione del mondo islamico. Il cristianesimo orientale non è in effetti, come lo farebbe credere un’ottica eurocentrica, periferico rispetto a quello latino-romano.
Una storia millenaria
Il Medioriente è la sua culla e la piana di Ninive, già teatro delle prime grandi civiltà, in particolare quella Assira, ospitò già nel primo secolo San Tommaso, che si spinse nella sua evangelizzazione fino al sud dell’India, e i suoi discepoli Addai e Mari.
Figlia dei grandi concili del IV e V sec. (da Nicea a Calcedonia), la Chiesa Irachena si presenta oggi sia nella sua versione cattolica (80% dei fedeli), sia in quella ortodossa. Aramaico-caldei e siriaci hanno visto il loro numero crollare negli ultimi anni: la forte repressione, i pogrom e infine l’offensiva dell’autoproclamato Stato Islamico (IS) nella regione di Mosul stanno mettendo in pericolo l’esistenza stessa del Cristianesimo.
Per le strade di Karamles - di Jonas Marti
RSI Info 23.12.2016, 11:07
Nel nostro viaggio nelle località cristiane della cintura di Mosul (la Biblica Ninive, è stata una roccaforte cristiana fino al secolo scorso) abbiamo incontrato solo distruzione, come a Karamles, cittadina nota per il grande santuario eretto in onore di Santa Barbara.
Un prete che resiste
Un prete resiste a Karamles: è padre Paolo la cui Chiesa è stata saccheggiata e bruciata dai fondamentalisti dell'IS . Lui non cede, anche se le immagini della figura di questo prelato coraggioso che si staglia su un orizzonte di distruzione preannunciano una battaglia proibitiva.
Padre Paolo, sacerdote aramaico-caldeo davanti al suo "presepe" nella città distrutta
Karamles ma non solo: paesaggi spettrali con edifici rasi al suolo, case e chiese bruciate, campanili crollati sotto i colpi dei mortai, sono l’unico panorama rimasto. Distrutta
Bashiqa, distrutta
Qaraqosh, la più importante delle città cristiane.
Nella città cristiana e yazida di Bashiqa - di RSI
RSI Info 23.12.2016, 11:03
Cristianesimo al capolinea?
Ormai ridotti ad alcune centinaia di migliaia, i cristiani iracheni si interrogano sul loro futuro. Sentimento condiviso, quello che la loro cultura millenaria è in percolo di vita e che solo un intervento massiccio e durevole della comunità internazionale a tutela della loro sicurezza potrà evitare il peggio.
Il viaggio che propone questo Laser si riassume in fondo in un disperato grido d’aiuto: è questo il senso delle parole che sentiremo dalla bocca di Padre Paolo e di altri testimoni di questo scempio umano e culturale.
Roberto Antonini