Sarà una giornata decisiva, martedì, per il futuro del Governo italiano. Giuseppe Conte è atteso in Senato per delle comunicazioni, dopo l’apertura di fatto della crisi nella maggioranza decisa dal leader della Lega Matteo Salvini.
Il presidente del Consiglio alle 15 parlerà in aula e non sarà tenero con chi, a suo avviso, ha tutte le responsabilità della crisi, ossia il leader leghista Matteo Salvini. Dopo le comunicazioni, potrebbe andare direttamente al Quirinale per rassegnare le proprie dimissioni. A quel punto la palla passerà nelle mani di Sergio Mattarella.
Il capo dello Stato proverà a capire se esiste la possibilità di individuare una figura in grado di ottenere la fiducia del parlamento per continuare a governare. In caso negativo, non potrà far altro che sciogliere le camere e indire nuove elezioni, probabilmente per il 27 ottobre.
Ormai persa la possibilità di una ricomposizione della crisi, l’unica possibilità per non tornare alle urne in autunno è che si riesca ad arrivare a un accordo tra i grillini e il Partito Democratico. Un’ipotesi che se fino a un paio di settimane fa sembrava fantasiosa, ora potrebbe realizzarsi, con un accordo di legislatura che porti il paese con una nuova maggioranza fino alla scadenza naturale. Difficile invece che di questa alleanza faccia parte Forza Italia, che resterebbe all’opposizione, a questo punto insieme alla Lega e ai partiti del centrodestra.