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L'Italia è a secco

La Penisola stretta nella morsa della siccità e in alcune città si introducono i rubinetti "a ore"

  • 23 luglio 2017, 23:23
  • 23 novembre, 04:53
Dieci regioni stanno per chiedere (alcune lo hanno già fatto) lo stato di calamità naturale

Dieci regioni stanno per chiedere (alcune lo hanno già fatto) lo stato di calamità naturale

  • RSI

L'Italia è nella morsa della siccità, i due terzi della Penisola sono a secco, manca l'acqua per campi e allevamenti di bestiame e le aziende agricole già contano milioni di danni, tanto che almeno dieci regioni stanno per chiedere (alcune lo hanno già fatto) lo stato di calamità naturale. Il prezzo di caldo torrido e mancanza di piogge, tuttavia, lo pagano anche le persone: in varie città, infatti, sono state adottate misure per un utilizzo dei rubinetti "a ore" e anche a Roma il rischio di razionamento è sempre più vicino.

Un'analisi di Coldiretti ha stabilito che i danni a coltivazioni e allevamenti ammontano a due miliardi di euro, mentre la produzione di latte è crollata del 15%; intanto i raccolti, in varie aree, rischiano di ridursi anche del 50%.

La situazione, per i cittadini, è pesante: a Roma si ipotizza la concessione dello stato di emergenza da parte della protezione civile, su richiesta regionale. Una delle ipotesi in campo è un piano che prevede turni senza acqua ogni giorno. Dodici comuni nel bresciano vorrebbero imporre lo stop a un uso dell'acqua diverso da quello igienico-sanitario dalle 7.00 alle 23.00. In Campania, a Quarto e Pozzuoli, invece, rubinetti chiusi di notte già da giugno, con lo stop al flusso idrico potabile.

ATS/px

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