CIA, FBI e polizia di New York, secondo la famiglia di Malcom X, ebbero un ruolo nell’assassinio del leader nella lotta per i diritti civili, avvenuto il 21 febbraio 1965.
Malcom X in un’immagine scattata a New York nel giugno del 1963
Secondo quanto riportato dai media americani, nei documenti presentati a un tribunale di New York, le figlie di Malcom X affermano che le agenzie erano a conoscenza o erano coinvolte nel complotto e non hanno agito per fermarlo. “Riteniamo che abbiamo cospirato per assassinare Malcom X”, ha detto il legale dei diritti civili Ben Crump, che rappresenta la famiglia nella causa.
Malcom X, pseudonimo di Malcom Little, critico della società statunitense, in contrasto con la strategia della non-violenza di Martin Luther King, invitava a difendere se stessi. Venne assassinato in circostanze mai chiarite durante un comizio a Harlem.
L'America ricorda Martin Luther King
Telegiornale 03.04.2018, 22:00