Dopo che una motovedetta cinese ha captato sabato dei segnali che potrebbero provenire dalle scatole nere dell’aeroplano della Malaysia Airlines scomparso lo scorso 8 marzo e di cui non si hanno più tracce, aerei e navi australiani e britannici equipaggiati di rilevatori stanno convergendo nella zona per verificare se si tratti effettivamente degli apparecchi appartenenti al Boeing 777.
In totale dieci velivoli militari e due civili e 13 imbarcazioni sono occupati a perlustrare un’area di 216'000 chilometri quadrati a circa 2'000 km ad ovest della città australiana di Perth. Secondo quanto indicato dalle autorità australiane, è la parte sud di questa zona ad avere la priorità più grande.
I registratori di volo rappresentano la principale speranza per gli inquirenti di ritrovare l’aereo scomparso e capire cosa sia successo. Se essi non venissero rintracciati (e il tempo stringe, poiché l’autonomia di quattro settimane sta giungendo agli sgoccioli), il mistero MH370 potrebbe rimanere irrisolto.
RedMM/afp/mrj
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RG 12.30 Il servizio di Anna Valenti
RSI Info 06.04.2014, 15:45
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Altri segnali sono stati intercettati dalla nave australiana Ocean Shield a 300 miglia di distanza dai primi, captati dalla cinese Haixun 01. I nuovi dati potrebbero avallare l’ipotesi che si tratta effettivamente delle scatole nere appartenenti all’aereo scomparso.
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