Una telefonata tra il presidente francese Emmanuel Macron e il capo dello Stato italiano Sergio Mattarella: si è riaperto così, martedì sera, un filo di dialogo fra Parigi e Roma, dopo il ritiro dell'ambasciatore francese in Italia e cinque giorni di stallo e incomunicabilità tra i due governi.
L'Eliseo ha chiamato dunque il Quirinale e non il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, in un giorno ancora ad alta tensione sull'asse franco-italiano, a causa della pubblicazione del dossier su costi e benefici della TAV Torino-Lione.
La rottura della scorsa settimana era dovuta all'incontro del vicepremier Luigi Di Maio con i gilet gialli. In una nota la presidenza francese riferisce del colloquio e ricorda "l'importanza" dei "legami storici" tra i due paesi che hanno "costruito insieme l'Europa". Un segnale di disgelo. Conte, a Strasburgo al Parlamento europeo, informato da Mattarella del colloquio si è riunito in un ufficio con i suoi consiglieri per oltre mezz'ora. Poi ha diramato un comunicato in cui sottolinea che da giorni va ribadendo che "i rapporti Italia-Francia sono così solidi da non poter essere indeboliti da singoli episodi". Le tensioni tra i suoi due vicepremier e la Francia, tuttavia non sono sopite.