Dovrà accontentarsi di un breve incontro, certo diplomatico, ma in una saletta dell’aeroporto di Ajaccio. E comunque una settimana dopo la riapertura della cattedrale di Notre-Dame di Parigi, a cinque anni di distanza dall’incendio che ne devastò gli interni mettendone a repentaglio la struttura. Una cerimonia che il presidente della Repubblica Emmanuel Macron si era immaginato in grande stile e soprattutto in presenza di Papa Francesco. Il Pontefice ha preferito invece declinare l’invito del 7 dicembre, per recarsi una settimana dopo in Corsica, intervenendo a un colloquio sulla religiosità popolare nel Mediterraneo, ben lontano dai fasti parigini.
Una decisione che ha provocato un certo disappunto all’Eliseo, che ha tardato di qualche giorno l’invio dell’invito protocollare al Papa, indispensabile per dare il via libera al viaggio. Ufficialmente, le ragioni vanno ricercate nell’assenza di Macron, impegnato al G20. Ufficiosamente si tratta di un riscontro delle tensioni che condizionano i legami tra il Pontefice e il Presidente, già maltrattato un anno fa quando Papa Francesco si recò a Marsiglia mettendo l’accento sul carattere locale della visita, come successo nel 2014, a Strasburgo.
Puntualizzazioni che evidenziano le divergenze di fondo nei confronti di un Paese che ha da poco iscritto il diritto all’aborto nella Costituzione e messo in cantiere per la primavera una legge sull’eutanasia. E a Parigi non passa inosservata neppure la scelta del Papa di recarsi su un’isola che rivendica da sempre più autonomia, se non l’indipendenza. In realtà, secondo l’arcivescovo d’Ajaccio, François Bustillo, di formazione francescana e molto vicino al Pontefice, il viaggio in Corsica aderisce alla sensibilità del Papa ai tempi pastorali, e in particolare verso la spiritualità popolare nelle sue forme più semplici. Non va però ignorato come Francesco sia poco incline a farsi strumentalizzare da un capo di Stato che vuole fare della riapertura di Notre-Dame uno dei capisaldi del suo mandato.
In ogni caso, il Papa resterà in Corsica poche ore, abbastanza però per mettere in crisi le casse, già in rosso, della diocesi di Ajaccio, visto che il Vaticano coprirà solo le spese del volo. Lo scorso anno, a Marsiglia, la visita pontificia provocò un buco di mezzo milione nel bilancio della diocesi locale, poi ripianato. Anche stavolta, toccherà ai fedeli garantire una copertura alle spese extra. Ne sono attesi circa 10mila per la messa pomeridiana, prima del colloquio con Macron all’aeroporto, con l’aereo del Pontefice pronto a decollare per Roma.