Parole, parole, parole... Parole antiche, come "democrazia", termine al centro (e non poteva essere altrimenti) del discorso di Obama ad Atene, e parole moderne, come quella eletta a parola dell’anno dal dizionario Oxford della lingua inglese: post-truth, post-verità, termine il cui uso avrebbe registrato nel corso di quest'anno un incremento del 2’000 per cento.
Post-verità, secondo il prestigioso dizionario britannico, perché oggi i fatti oggettivi conterebbero meno delle opinioni e delle emozioni soggettive: saremmo insomma oltre il concetto stesso di vero o falso. Una scelta sulla quale Massimo Cacciari ha qualche perplessità: assistiamo piuttosto a una secessio plebis, afferma il filosofo, all’allontanamento cioè radicale del popolo dai suoi tradizionali senati, in un mondo nel quale il pressappoco regola tutti i nostri comportamenti. Una situazione drammatica che ricorda quella emersa, nel mondo Occidentale, alla vigilia della prima guerra mondiale, quella di un mondo privo di guida.
Luisa Orelli