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Quale futuro per la Thailandia?

Quasi 52 milioni di elettori alle urne domenica per le legislative che determineranno la direzione del Paese. Lo scontro è tra i candidati delle élite conservatrici filo-militare e i partiti di stampo democratico-riformista

  • 13 maggio 2023, 13:21
  • 22 agosto 2023, 07:31
Pita Limjaroenrat, leader di Move Forward

Pita Limjaroenrat, leader di Move Forward

Di: Loretta Dalpozzo, da Bangkok

Da Bangkok a Chiang Mai, la voglia di cambiamento è palpabile in Thailandia dove domani, domenica, si tengono le elezioni legislative. Il partito più progressista in corsa, Move Forward, capitanato dal carismatico Pita Limjaroenrat, 42 anni, piace e dà speranza. È la vera scelta anti-establishment, perché vuole distanziarsi dalle dinamiche del passato che vedono il partito del primo ministro uscente Prayut Chan O Cha, opposto a Pheu Thai, reincarnazione del partito dell'ex-premier Thaksin Shinawatra, deposto da un colpo di Stato nel 2006, ora in esilio a Dubai, ed ancora popolare tra gli elettori.

La Thailandia al voto

Telegiornale 13.05.2023, 12:30

Se per decenni Phue Thai è stato, sotto diversi nomi, la principale forza di opposizione, questa volta dovrà spartire i voti di chi vuole cambiare il sistema politico con Move Forward. Ma la vera domanda è: i militari verranno davvero estromessi dal potere? Sapranno accettare i risultati dello scrutinio, qualsiasi essi siano?

RG 12.30 del 13.05.23: le spiegazioni di Alessandro Ursic da Bangkok

RSI Info 13.05.2023, 13:14

  • Keystone

L'attuale governo thailandese, una coalizione conservatrice sostenuta dall'esercito appunto, è al potere dalle ultime elezioni del 2019, con al timone l'ex generale, che nel 2014 lanciò un colpo di Stato contro il governo di Yingluck Shinawatra.

Malgrado la sua impopolarità, Prayut ha saputo resistere alle sfide date dalla pandemia, alle diffuse e violente proteste di piazza e alle lotte intestine. Ad aiutare è stata la costituzione redatta dai militari stessi, che dà ampio potere ai membri di un senato non eletto, per la nomina di primo ministro.

Caos politico in Thailandia

Telegiornale 24.08.2022, 20:00

È quasi scontato che l'opposizione vincerà con un ampio margine, ma non significa che governerà. L'esito del voto non sarà deciso solo dalle 500 persone elette alla Camera dei rappresentanti, ma anche dai 250 senatori di nomina militare. Ciò significa che i due principali partiti pro-democrazia e i loro alleati potrebbero aver bisogno di più del 75% dei seggi per formare un governo.

L'esercito sa bene che nell'era di internet non prendere sul serio il verdetto del popolo ha costi ed implicazioni seri. Malgrado i 12 colpi di stato in 91 anni, la Thailandia non ha mai smesso di lottare per giustizia e libertà e la sua gente è più determinata che mai ad “andare avanti”.

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