Liberty è un comune di meno di tremila abitanti in North Carolina, crocevia tra il nord manufatturiero dello stato e il sud rurale. Da qualche mese la torre idrica col nome del paese, accanto alla vecchia stazione ferroviaria, non svetta più solitaria: qualche chilometro più a sud ve n’è una con la scritta “Toyota” accanto a un cantiere enorme, esteso quanto 450 campi di calcio. Dal 2025 la casa automobilistica giapponese inizierà a produrre batterie per veicoli elettrici. Un investimento di quasi 14 miliardi di dollari che darà lavoro a 5’100 persone. Per Liberty, una rivoluzione.
La torre idrica, simbolo di Liberty, N
Lo stabile dove dal 1918 al 1972 c’era la Liberty Broom Works, che produceva scope in saggina
“Sono cresciuto in una fattoria, allevando polli. Non avrei mai pensato che queste “nuove tecnologie” sarebbero state così importanti in questa zona”, dice Scott Kidd, Town manager (n.d.r.: una sorta di segretario comunale, braccio esecutivo del sindaco) di Liberty. L’unica industria di rilievo nella storia del comune fu una fabbrica di scope in saggina chiusa nel 1972. L’arrivo del mega stabilimento per produrre batterie è destinato a cambiare radicalmente il comune. Sulla via principale sono già stati aperti un ristorante e un bar, molti stabili sono in ristrutturazione.
Scott Kidd, town manager di Liberty (NC)
“Abbiamo ricevuto più domande di costruzione e di cambiamenti di indirizzo nell’ultimo anno di quanti avuti negli ultimi 4 o 5”, sorride Kidd, ma in molti hanno accolto con perplessità la svolta industriale di Liberty. C’è chi teme un terremoto demografico e sociale, chi l’arrivo di lavoratori da aree meno conservatrici o di stranieri – come David Moore, un ex veterano di fede trumpiana – e chi l’aumento del costo della vita, come il valore delle abitazioni.
David Moore, veterano oggi pensionato dopo aver lavorato per anni nell’edilizia
Nel cuore di questa contea storicamente repubblicana, la svolta in nome della “Green Economy” rappresentata dalla fabbrica di Toyota è guardata con scetticismo. Nella regione, Liberty non è sola a fare i conti con maxi-investimenti grazie alla politica industriale dell’Amministrazione Biden. Poco distante, più a sud, a Siler City, vi è il cantiere di un’industria che produrrà piastrine per microprocessori (grazie al CHIPS act varato nel 2022) e più a est, a Chatham, è stata annunciata una nuova fabbrica di veicoli elettrici. Rispettivamente 5 e 4 miliardi di investimenti per un totale di 9’300 impieghi creati.
La veduta di una parte del cantiere Toyota
WATER TOWER TOYOTA
Con un doppio paradosso. In pochi sanno che il fermento è l’esito della politica dell’attuale inquilino della Casa Bianca. La seconda curiosità è che non solo la Carolina del Nord è lo stato ad aver maggiormente beneficiato degli investimenti federali per la transizione ecologica (l’Inflation Reduction Act, anch’esso dell’agosto 2022), ma addirittura l’80 per cento di questi soldi pubblici sono finiti in stati repubblicani.
I principali destinatari dei fondi stanziati con l’Inflation Reduction Act
Il nord-ovest dello stato è storicamente il motore manufatturiero del North Carolina. Ma negli ultimi anni si assiste a un’evoluzione: a farla da padrone non sono più l’industria tessile e quella del tabacco, bensì quella più avanzata legata all’innovazione e alla ricerca tecnologica.
Le vecchie ciminiere delle fabbriche di sigarette a Winston-Salem dove oggi c’è il Wake Forest Innovation Center
Un boom economico e tecnologico frutto della collaborazione tra governo federale, statale e università. Al Guilford Technical Community College di Greensboro, su impulso della fabbrica di batterie di Toyota, si è deciso di formare la manodopera di domani. La prima classe finirà nel 2025 il primo anno di corso, tra pratica in azienda e formazione tecnica al college. “Un’opportunità di formazione impensata, afferma il 21enne Muhammed Abu Khass, e la possibilità di avere un lavoro ben pagato. Impressionante!”
Muhammed Abu Khass, 21 anni, originario della Giordania, studente GTCC
Un fermento diffuso a testimonianza di quanto stia cambiando l’economia in Carolina del Nord. Nuovi investimenti e nuove industrie significano anche arrivo di nuovi lavoratori e dunque un cambiamento sociale demografico. Ma se questa scossa provocata dalla “Green Economy” implichi un cambiamento di sensibilità politiche o ecologiche è ancora presto per affermarlo.