L'esercito israeliano ha condotto mercoledì a Nablus (in Cisgiordania) una delle più sanguinose operazioni - che definisce "antiterrorismo" - dell'ultimo anno. Il bilancio è di almeno 11 palestinesi uccisi, fra cui alcuni membri della Jihad islamica ma anche un uomo di 72 anni e un ragazzo di 14, e un centinaio di feriti, diversi dei quali in gravi condizioni, colpiti dai proiettili dei soldati. Solitamente simili raid vengono effettuati di notte, ma stavolta i militari sono penetrati in città di giorno.
"Esigiamo la fine degli attacchi al nostro popolo", ha affermato Nabil Abu Rudeina, il portavoce del presidente dell'ANP Mahmud Abbas, mentre Hamas ha già minacciato vendetta. Di recente episodi analoghi in Cisgiordania sono stati seguiti da ritorsioni: gli spari in una sinagoga di Gerusalemme Est che avevano ucciso 7 persone e l'auto che aveva investito tre civili sempre a Gerusalemme. Da inizio anno il bilancio è di una cinquantina di palestinesi morti, una decina di israeliani e una turista ucraina.
Tensioni e morti tra palestinesi e israeliani in Cisgiordania
SEIDISERA 26.01.2023, 18:19
Contenuto audio