Lunedì i lavoratori della Volkswagen effettueranno un primo sciopero “di avvertimento” in tutti gli stabilimenti della Germania. Secondo quanto dichiarato dal sindacato IG Metall, si tratta del primo su così larga scala nelle attività nazionali dal 2018.
L’inizio degli scioperi rappresenta un’ulteriore escalation della disputa tra il principale gruppo automobilistico europeo e i suoi lavoratori a causa dei licenziamenti di massa, tagli agli stipendi e possibili chiusure di impianti, misure drastiche che l’azienda dice di non poter escludere per fare fronte alla concorrenza cinese ed alla crisi dei consumi.
Il 22 novembre i rappresentanti dei lavoratori della casa automobilistica hanno votato per “scioperi limitati” nelle sedi tedesche proprio a partire dall’inizio di dicembre, dopo che le trattative sui salari e sulla chiusura degli impianti non erano riuscite a raggiungere una svolta. Anzi, il fossato si è allargato, dopo che l’azienda aveva respinto una controproposta sindacale per ridurre i costi senza rinunciare a intere fabbriche.
“Se necessario, questa sarà la battaglia collettiva più dura che la Volkswagen abbia mai visto”, ha dichiarato in un comunicato Thorsten Groeger, rappresentante e negoziatore dell’IG Metall. La casa automobilistica, da parte sua, ha dichiarato di continuare a fare affidamento su un dialogo costruttivo per arrivare ad una soluzione sostenibile. Un nuovo incontro fra le parti, il quarto, è previsto per il 9 dicembre.
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