"Siamo pronti a prendere qualsiasi rischio per un buon selfie, sarei anche pronto a saltare in mezzo alla strada", dice un giovane sul ponte più alto di Nuova Delhi. In cima a un palazzo, sul bordo di un precipizio, alla guida, sui binari del treno, vicino a un incendio o a un animale pericoloso: ogni momento è buono per la foto perfetta, ma sono centinaia le persone che nel mondo sono morte negli ultimi anni per aver corso un rischio eccessivo nel tentativo di scattarla. Duecentocinquantanove dal 2011 al 2017, secondo uno studio globale presentato lo scorso anno e il triste primato spetta proprio all'India con 159 decessi. Seguono Russia, Stati Uniti e Pakistan.
Il record indiano si spiega non solo con l'imprudenza, ma anche con il gran numero di utenti: i cellulari connessi alla rete e ai social nel paese sono 500 milioni. Per contrastare il fenomeno si sono introdotte delle "no selfie zone", che erano state raccomandate nel 2018 anche dai ricercatori della US National Library of Medicine.