Mary e Giancarlo Pina hanno vissuto in prima persona quella giornata. Ticinesi, si trovavano da quasi un mese a Phuket in vacanza. Erano non lontano dalla spiaggia, nell’officina in cui avevano noleggiato i loro motorini quando il mare ha iniziato a ritirarsi. Nessuno sapeva per quale motivo.
“Andava indietro e poi tornava”, ci racconta a distanza di 20 anni Mary Pina, “e lo ha fatto diverse volte. I bambini andavano sulla spiaggia per cercare di salvare i pesci e ributtarli in acqua”. Ad un tratto però quel gioco di andirivieni si spezza e si trasforma in un vero e proprio muro d’acqua, “Sembrava come in quelle immagini dei cartoni animati”, continua Mary, che incontriamo nella sua casa di Morcote. Entrambi vengono travolti, spinti verso l’interno dall’acqua, ma non inghiottiti. Sia Mary sia “Gianchi”, come lo chiama lei, riescono ad aggrapparsi a un’auto. La loro salvezza. Il veicolo fa da ariete all’entrata di un hotel. Il caso, il destino, permette a entrambi di ritrovarsi insieme dopo qualche minuto sani e salvi all’interno della struttura. Entrambi vivi, solo con qualche grafietto. Lei su un muretto, lui in un armadio. Sotto ai loro piedi la devastazione.