La Svizzera sarà protagonista della missione esplorativa della NASA che porterà la sonda InSight sulla superficie di Marte. L'obiettivo primario del viaggio che partirà sabato dalla base militare di Vandenberg in California, è raccogliere indizi sulla storia evolutiva più remota dei pianeti terrestri del sistema solare, conducendo uno studio approfondito sulla struttura interna di Marte e sui processi che hanno contribuito alla sua formazione.
Le misurazioni e i dati acquisiti saranno analizzati al Politecnico federale di Zurigo. Un team speciale coordinato dal professor Domenico Giardini avrà il compito di tenere sotto controllo il funzionamento delle apparecchiature, elaborare le informazioni e interpretarle. Il lander sarà dotato di un sismometro e di una sonda, entrambi realizzati in Europa nell'ambito di un progetto da 820 milioni di dollari che vede operare fianco a fianco Svizzera, Germania, Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti.
"Uno degli aspetti che la NASA ha giudicato più positivi del nostro progetto, e che l'ha convinta a finanziare la nostra missione, è che noi tratteremo la stazione sismica su Marte come trattiamo le altre stazioni sulla Terra. I dati saranno disponibili, dopo pochissime settimane, per tutti. Potranno essere scaricati dal web. E non solo. Ogni volta verrà svolta un'attività di servizio sismico; per cui ogni giorno online si potrà vedere la mappa degli eventi che sono stati registrati”, spiega alla RSI il fisico italiano, dal 1997 professore di sismologia e geodinamica all'ETHZ.
La missione dovrà rilevare anche il flusso termico proveniente dall'interno del Pianeta Rosso, le dimensioni del nucleo e il suo stato. Informazioni di fondamentale per capire quanto sia diverso dalla Terra. "La popolarità di Marte è legata a due ragioni. La prima è la possibilità di trovare delle tracce di vita del passato. La seconda è che possiamo trasferirci la nostra di vita. Però non saremo mai in grado di fare niente di tutto ciò sulla superficie, se non capiamo come è fatto all'interno”, sottolinea Domenico Giardini alla vigilia della partenza della nuova avventura spaziale.
Diem/TG