Poco prima di mezzanotte, ora della nave, del 14 aprile 1912 - praticamente 113 anni fa – mentre ancora sul Titanic i passeggeri sono ammaliati dalla raffinata cena di gala, organizzata per il viaggio inaugurale del transatlantico britannico - il più grande e lussuoso di tutti i tempi – l’improvviso e quasi impercettibile tremolio dei fastosi lampadari di cristallo è il segnale di un avvenimento che farà scivolare la rapida e sicura navigazione del “Gigante dei mari” verso una fine tragica e ineluttabile. Il Titanic – “l’inaffondabile” come alcuni avevano voluto soprannominarlo – dopo un impatto di striscio con un iceberg, non mantiene le promesse anticipate dal suo soprannome e affonda nelle acque dell’Atlantico settentrionale, interrompendo il suo primo e unico viaggio, da Southampton a New York.

10.4.1912: Il Titanic è pronto a salpare dal porto di Southampton
Il Naufragio del Titanic, che provocò la morte di oltre 1500 persone, è stato l’incidente marittimo più clamoroso che, come sappiamo, ha ispirato letteratura e cinematografia. Forse, magra consolazione, è meno noto che lo stesso dramma è stato alla base dell’elaborazione della Convenzione internazionale per la salvaguardia della vita umana in mare . La tragica fine e la breve esistenza del Titanic, inoltre, ha avuto come indiretta conseguenza quella di offuscare il miracolo ingegneristico che l’uomo è riuscito a compiere, costruendo una nave ineguagliabile per confort, grandezza, sicurezza e sfarzo. Un vero e proprio sogno. E se da un lato gli avvenimenti successi in mare, sono tristemente noti e dettagliati, grazie alle vivide testimonianze delle e dei superstiti, meno conosciute sono tutte le fasi di preparazione, di costruzione che hanno portato alla realizzazione di questa enorme imbarcazione e delle sue gemelle. Già perché, oltretutto, il Titanic aveva 2 gemelle: l’Olympic, la prima costruita, che diede il proprio nome all’intera classe di navi, e la Britannic. I tre transatlantici furono messi in cantiere dalla compagnia navale britannica White Star Line che con questi autentici mostri dei mari, all’inizio del Novecento intendeva sbaragliare la concorrenza sulle pericolose rotte atlantiche, fra Europa e Stati Uniti. Bisogna immaginarselo, allora l’Oceano atlantico era considerato come la fine del mondo. Non c’era ancora l’aereo per scavalcarlo, bisognava imbarcarsi per un viaggio che, paragonandolo ai nostri tempi, era un po’ come intraprendere un viaggio nello spazio. Ma, niente poteva fermare l’emigrazione europea che allora generava masse di persone pronte a tutto pur di raggiungere il nuovo mondo e soprattutto nuove opportunità. In questo contesto storico, le compagnie navali europee e americane si preparavano a far fronte alla crescente domanda di posti a bordo, facendo gara per offrire ai passeggeri bastimenti sempre più grandi e veloci.

Migranti e passeggeri dell'alta società tutti sul Titanic in cerca di nuove opportunità
Un’eroica impresa tecnica e tecnologica nata in Irlanda
Già l’allestimento stesso del cantiere navale a Belfast è un’impresa faraonica. Infatti, per accogliere la genesi del Titanic e delle sue gemelle era necessario creare enormi infrastrutture rivoluzionarie, trasformando il cantiere esistente, già fra i più grandi e moderni del mondo. E sono ben 6000 le persone che, a partire da fine marzo del 1909, si impegnano per tre anni alla costruzione di questi mastodonti, i più lunghi, i più pesanti e i più grandi mai costruiti fino ad allora. 270 metri di lunghezza, 28 di larghezza, 53 di altezza. Capacità totale: 3’500 persone tra passeggeri e membri d’equipaggio, più di 52’000 tonnellate di peso, l’equivalente di 180 dei più grossi Airbus.

Le tre gemelle della Classe Olympic
La genesi del Titanic è degna di un romanzo d’avventura
Solo la costruzione dello scafo, la prima delle tre fasi di realizzazione di questi palazzi galleggianti, richiede due anni di lavoro. È sostenuta da strumenti e attrezzi considerati all’avanguardia per i tempi. La precisione d’esecuzione è estrema, come per esempio la posa della chiglia – un po’ come la posa della prima pietra per gli edifici sula terra ferma – che deve essere precisa al millimetro. È una vera e propria prodezza, tenuto conto che allora tutto era ideato, disegnato e fabbricato a mano. Un concetto che oramai da anni si era affermato nella costruzione navale era la creazione di un doppio fondo contro le falle. Lo scafo era costruito come una sequenza di cassoni che hanno il compito di arginare l’allagamento. Tutte le parti metalliche allora, erano unite fra loro con i rivetti, ne necessitarono tre milioni per unire tutte le parti dello scafo del Titanic. Ingegneri, disegnatori e costruttori, con grande coraggio, si sono assunti il rischio di concretizzare uno scafo dalle dimensioni mai viste fino ad allora. E non erano sicuri al cento per cento che tutto sarebbe andato bene.

Dettaglio della rivettatura
Il Titanic è una città galleggiante
Dalla parte dell’architettura navale il lavoro è finito, rimane da posare gli impianti e l’arredamento interno per fare di questo enorme guscio una vera e propria città galleggiante, a partire dai motori del Titanic, i più grandi mai costruiti prima. Per dare un’idea i motori sono alimentati da ventinove enormi caldaie che ingoiano quotidianamente seicento tonnellate di carbone. Intanto, artigiani specializzati lavorano all’allestimento interno. Idraulici, elettricisti, falegnami ce la mettono tutta per fare del Titanic una reggia galleggiante.

Le caldaie del Titanic
Una catena di fatalità
La storia del Titanic ci racconta di una catena di fatalità che ha portato il bastimento al cospetto di un iceberg che ne ha causato l’affondamento; a partire dalla data del suo fatale viaggio inaugurale, ritardato da gennaio a mercoledì 10 aprile …Perché a gennaio non ci sono iceberg isolati…Non dobbiamo pensare a questo gigante dei mari come ad una nave mal progettata e poco sicura. In realtà venne realizzata per resistere a vari tipi di incidenti. La costruzione di questo transatlantico fu davvero un’opera futuristica, la massima espressione della tecnologia navale di quel tempo, e in fondo ha aperto la strada alle attuali navi e imbarcazioni.

Le immagini in 3D del Titanic
Telegiornale 18.05.2023, 20:00
Il Titanic non smette di meravigliarci e farci sognare
Il Titanic continua ancora oggi a sorprenderci. A ben oltre un secolo dall’inabissamento, prima che ruggine e corrosione abbiano la meglio sull’acciaio di ottima qualità con cui era stato costruito, le immagini 3D ottenute con uno scanner subacqueo, rivelano particolarità inedite del bastimento e della dinamica del suo affondamento. Inoltre, i file della digitalizzazione subacquea del relitto hanno permesso di realizzare il modello 1:1 digitale più preciso fino ad oggi. Una sorta di resurrezione digitale. Ma, c’è chi non si accontenta di realtà virtuali e pensa di realizzare una copia 1:1 reale del Titanic, mettendo in cantiere la costruzione di una replica identica con qualche aggiustamento, pronta a navigare, adattandola solo ai moderni standard di sicurezza e alle tecnologie richiesti oggi. Il miliardario australiano Clive Palmer avrebbe incaricato un cantiere navale cinese della costruzione, la prima crociera sarebbe in programma per il 2027. A questo punto non ci resta che attendere se, nel caso del Titanic, la realtà supererà il virtuale.